Nel primo trimestre dell’anno la congiuntura dell'Alto Milanese ha registrato un lieve calo della produzione industriale, in particolar modo nei comparti meccanico e moda.
Il 33% circa del campione ha mantenuto stabili i livelli produttivi, il 29% ha avuto un aumento, il 38% una diminuzione.
Per i prossimi mesi ci si aspetta un consolidamento dell’attività manifatturiera sui valori attuali. In frenata altri indicatori congiunturali come il fatturato e il flusso di nuovi ordinativi. Rispetto all’ultimo periodo del 2023, il 45% del campione prevede un incremento delle vendite nei mesi futuri, il 35% una parità e solo il 20% un abbassamento.
Le commesse sia nazionali sia estere sono risultate in discesa, anche per l’instabilità dei mercati a livello internazionale. In leggera riduzione i livelli delle scorte.
L’occupazione continua a tenere, tant’è che è risultata in modesta crescita. Sebbene le tensioni sui mercati delle commodities si siano ridimensionate, nei primi tre mesi del 2024 sono proseguiti i rincari, anche se contenuti, di alcune materie prime, che solo in parte le aziende sono riuscite a trasferire sui listini di vendita, con conseguente ulteriore riduzione della marginalità. Nonostante l’incerto avvio d’anno, le imprese manifestano una certa fiducia e propensione a investire. Rimane fissa al 50% la quota del campione che pensa di effettuare investimenti nel semestre a venire.
Le migliori opportunità sono associate alla contrazione dei prezzi delle materie prime e alla possibilità di una riduzione dei tassi d’interesse.
Settore Meccanico.
Il primo trimestre 2024 mostra una diminuzione della produzione industriale per il 65% delle aziende. Le imprese del campione hanno inoltre rilevato un decremento di fatturato e ordinativi. Manifestano però un certo ottimismo per le aspettative di vendita nei prossimi sei mesi: circa la metà si attende un innalzamento del fatturato (era il 22% nel trimestre precedente) e il 30% una flessione. Stabili i livelli occupazionali. Si attesta al 41% la quota di aziende che ha pianificato acquisti di macchinari e impianti (contro il 50% di fine 2023).
Settore Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero.
Calo della produzione industriale e contrazione del fatturato. In ribasso anche il flusso di nuovi ordinativi italiani ed esteri. Salgono i costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, solo in minima parte trasferiti sui listini. Nel comparto moda permane la cautela: il 55% delle imprese prevede nel prossimo semestre il mantenimento dei livelli delle vendite, il 18% un miglioramento e il 27% un ulteriore restringimento. La tendenza a programmare investimenti si mantiene ancora sostenuta per il 64% delle imprese.
Settore Chimico e Lavorazione Materie Plastiche.
Cresce la produzione industriale e l'utilizzo degli impianti. Fatturato in espansione, sostenuto da un incremento del portafoglio ordini non solo esteri, ma anche nazionali. Scorte in aumento, così come i costi delle materie prime che solo alcune imprese riescono a riversare sui prezzi di vendita. Si confermano positive le previsioni di fatturato per i sei mesi futuri nel 64% dei casi. Sale la propensione a investire per il 50% degli intervistati (era il 44% nell'ultimo trimestre 2023).