«Questo è un tema a cui tengo tantissimo, lo faccio anche come volontario in diversi comuni, lo faccio per conto del controllo del vicinato, perché non è solo lavoro per me, ma la nostra è una missione». Con queste parole ha cominciato a parlare delle truffe agli anziani il comandante della Polizia locale Stefano Lanna all’incontro organizzato con lo Spazio Amico di Sant’Edoardo a Busto Arsizio.
«Prenderci cura è il nostro lavoro, prenderci cura delle nostre comunità, delle nostre città e soprattutto dei cittadini. - ha continuato - Ed è per questo che io sono qui, voglio portarvi delle mie piccole esperienze di lavoro che ho avuto in strada, perché l’unico modo per far sì che le truffe arrivino a zero è la prevenzione. Dall’altra parte noi abbiamo dei delinquenti che sono bravi, sono capaci di fare il loro “lavoro” e l’unico modo per contrastarlo è l’informazione».
«Loro riescono a entrare nelle nostre case nella maniere più disparate possibili, con delle scuse, fingendo determinati comportamenti. Ecco, noi dobbiamo alzare le antenne. E come faccio? A, non faccio entrare nessuno, B, se ho bisogno chiamo le forze dell’ordine, punto. Non ci sono altri se e altri ma».
Cosa fondamentale con questi soggetti è «saper leggere le situazioni» per poi essere in grado di agire nel modo più corretto. Ed è questo che il comandante Lanna ha spiegato agli anziani, e non solo, di Sant’Edoardo, portando esperienze vissute “sul campo” e anche un video, realizzato quando era ancora comandante a Malnate, insieme a delle persone che hanno subìto delle truffe.
«Loro vi portano via le cose con il vostro consenso, sono talmente bravi che siete voi a consegnargliele», ha spiegato. Per poi sottolineare quanto per questi individui questo sia un “lavoro con il minimo rischio”: «Con una truffa è difficile trovare le situazioni ideali per andare in carcere e questo è un investimento positivo per le organizzazioni criminali perché rischiano poco ma guadagnano molto».
Ma quali sono i luoghi in cui avvengono più spesso? «Generalmente per strada o nelle abitazioni, nei punti in cui le nostre difese sono basse. Ma ricordatevi che i truffatori non sono generalmente violenti, poiché un comportamento diverso potrebbe diventare rapina. Quando qualcosa vi sembra strano, cercate di non rimanere da soli». E per quest’ultimo punto ha sottolineato l’importanza del controllo del vicinato perché gli agenti «non possono essere in ogni via della città».
Toccante è stata anche la testimonianza di una delle persone presenti che ha raccontato come abbia sventato una truffa: «Hanno suonato a una mia vicina e le hanno detto che erano venuti perché c’era una perdita in fondo alla via allora lei gli ha fatti entrare. Io abito proprio attaccata a lei, mi ha chiamata, mi ha spiegato la situazione. Erano in due, quello vestito da vigile le ha detto “signora, non è che ha dell’oro e dei soldi? No perché così noi li mettiamo via”, allora io subito ho capito e gli ho risposto “se lei è venuto per la perdita dell’acqua cosa se ne fa dei soldi e dell’oro?”». Dopo una discussione, «io gli ho detto “facciamo una cosa, visto che la signora è anziana, chiamiamo suo genero così viene a casa”, al che mi hanno risposto che sarebbero tornati il pomeriggio».