Busto Arsizio - 07 maggio 2024, 23:32

VIDEO. Il monologo da brivido di Miriam alle Iene sulla fibrosi cistica: «Non potete o non volete vederlo, quel dolore che mi piega in due»

La studentessa di Ospedaletti, originaria di Busto Arsizio, ha parlato della malattia e dell'inclusione, che spesso è ancora un miraggio: «Non c'è bisogno di una classe separata per farci sentire inadeguati»

VIDEO. Il monologo da brivido di Miriam alle Iene sulla fibrosi cistica: «Non potete o non volete vederlo, quel dolore che mi piega in due»

«Vi siete mai chiesti cosa significhi non sentirsi padroni del proprio corpo? Cosa si provi a guardarsi allo specchio e non riconoscersi?». Miriam Colombo guarda nella telecamera e affida alle coscienze il suo messaggio attraverso le Iene. 

La studentessa - che da bambina si è trasferita a Ospedaletti ma è originaria di Busto Arsizio  - nel febbraio 2023 aveva ricevuto dal presidente Mattarella l'onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana  per l’impegno e la passione nel sensibilizzare le persone a donare a favore della ricerca sulla fibrosi cistica, da cui è affetta (LEGGI QUI).

Questa sera ha indossato i panni delle Iene, con grande tifo da Busto Arsizio (da papà Luca, i familiari, il Moto Club Bustese) e apprezzamento di chi ha sentito quella scossa nel suo messaggio: «Ma come, non sembri malata... se ti trucchi ed esci di casa vuol dire che stai bene». Così inizia in tv il monologo di Miriam, che racconta quanto costi quello sforzo: cinque ore al giorno a fare aerosol, sedute di fisioterapia respiratoria, 40 pastiglie e mesi attaccata ai macchinari. 

E la sua sferzata alle coscienze continua: «Non potete o non volete vederlo, quel dolore che mi piega in due...». Oltre alla sofferenza, «devo pure convincere la società che sono malata». Nel suo racconto tutti i controsensi di chi deve combattere per poter seguire le lezioni online o sentire un diritto trattato da privilegio. 

Con la riflessione finale: «Da poco qualcuno ha parlato di classi separate per chi è portatore di una disabilità. Ma non c'è bisogno di una classe separata per farci sentire inadeguati... Siamo già un peso. Perché per molti in fondo quelli come me l'inclusione non se la meritano».

GUARDA IL VIDEO QUI

Ma. Lu.

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