Politica - 06 maggio 2024, 23:09

Scritte contro Tovaglieri e Vannacci, Salvini: «Gesto di chi ha poco da dire. Spero non sia campagna elettorale di insulti»

VIDEO. Il leader della Lega arriva a Tradate nel giorno in cui a Busto e Saronno sono apparse scritte contro l’eurodeputata e il generale. «Sono scelte: gli italiani scelgano se è meglio cambiare l’Europa con la Salis o con la Tovaglieri e Vannacci», ha detto. Siparietto con scambio di libri con l’ex ministro Speroni. Sulla leadership del movimento: «Finché avrò la fiducia dei militanti, sarò a totale disposizione. Se arriverà qualcuno più bravo di me, non sarò incollato alla sedia»

Scritte contro Tovaglieri e Vannacci, Salvini: «Gesto di chi ha poco da dire. Spero non sia campagna elettorale di insulti»

Matteo Salvini arriva a Tradate per presentare il proprio libro “Controvento. L’Italia che non si arrende” nel giorno in cui a Saronno i manifesti elettorali dell’eurodeputata Isabella Tovaglieri sono stati imbrattati con insulti e minacce (leggi qui) e a Busto Arsizio è comparsa una scritta contro il generale Roberto Vannacci (leggi qui), entrambi candidati con la Lega.
Clima teso o casi isolati? «Si tratta di gente che ha poco da dire e poco da dare», ha detto il leader del partito e ministro dei Trasporti.

«Gli italiani scelgano la Salis oppure Tovaglieri e Vannacci»

«Settimana scorsa ero a Livorno a presentare il libro, c’erano trecento persone e fuori c’erano alcuni scalmanati che lanciavano oggetti contro la Polizia», ha affermato Salvini a proposito delle scritte comparse oggi in provincia di Varese. «Conto che sia una campagna elettorale bella – ha proseguito –, serena e che parli di Europa, di pace, benessere, infrastrutture, lavoro. E non di insulti: se a uno non piace la Tovaglieri, vota qualcun altro. Io penso che prenderà tanti consensi perché ha fatto bene da europarlamentare e la Lega a Busto e in provincia di Varese è fortissima. E lo stesso generale Vannacci è una delle tante possibilità».

«Se la sinistra ha candidato una signoria che è in carcere all’etero con accuse gravissime – ha aggiunto – non vedo perché non possiamo provare a cambiare l’Europa insieme a un generale che ha guidato la Brigata Folgore. Sono scelte: gli italiani scelgano se è meglio cambiare l’Europa con la Salis o con la Lega, con la Tovaglieri e Vannacci».

Lo scambio di libri con Speroni

Prima di raggiungere il salone di Villa Truffini affollato di cittadini, militanti e amministratori – a partire dal deputato “di casa” Stefano Candiani – Salvini ha scambiato qualche battuta con Francesco Speroni, ex ministro, senatore ed eurodeputato, a Bruxelles insieme all’attuale leader leghista.
Siparietto tra i due, accumunati da una recente pubblicazione. Speroni, infatti, è il “protagonista” de Il volo padano, il libro scritto da Marco Linari sui quarant’anni del Carroccio appena festeggiati.

Salvini è rimasto sorpreso dalla “mole” del libro che gli ha portato il bustocco. Meno corposo quello di Salvini: «L’ho letto oggi in quattro ore», gli ha rivelato Speroni, affiancato dal segretario della Lega di Busto Alessandro Albani. Il ministro dei Trasporti non ha nascosto il grande sforzo compiuto prima di darlo alle stampe: «Più faticoso che aprire un cantiere».

L’omaggio a Bossi, nonostante le sgridate

La serata, così come il libro, si è aperta con un pensiero per Umberto Bossi e Roberto Maroni.
«Questo libro non sarebbe esistito se qualcuno, visionario e coraggioso, non fosse partito in provincia di Varese tanti e tanti anni fa», ha esordito Salvini.

Senza nascondere i “cazziatoni” che il fondatore non gli ha mai risparmiato. «Bossi ti chiamava alle tre di notte. Quando squillava telefono di casa a quell’ora, pensate la gioia dei miei genitori. Non era mai prodigo di complimenti: se chiamava era perché qualcosa che non andava».

Leadership: «A disposizione ma non sono attaccato alla poltrona»

Intervistato dai giornalisti delle testate locali, Salvini si è soffermato su tematiche internazionali: «La Lega sarà sempre contraria a mandare un solo soldato italiano a combattere in Ucraina – ha detto –. Se voglia ci vada Macron, ma non rompa le palle all’Italia».

Ma anche su questioni più prettamente di “casa nostra”. Ponte sullo Stretto compreso: «Quanti più cantieri apriamo in tutta Italia, tante più imprese lavorano. Della costruzione del ponte beneficerà in grande parte la Lombardia».

Alla domanda su una possibile successione alla guida del partito, Salvini ha risposto che «è un lavoro impegnativo che faccio con entusiasmo. Entro l’autunno faremo il congresso federale. Se ci sarà qualcuno che avrà voglia di farsi avanti, non starò attaccato alla poltrona. Finché avrò la stima e la fiducia dei militanti, io sarò a totale disposizione. Qualora arrivasse qualcuno più bravo di me, e ce ne sono, tornerò a fare il militante con la tessera della Lega, l’unica che avrò sempre in tasca».

Riccardo Canetta

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