Politica - 13 aprile 2024, 17:24

Il "raduno" nordista a casa di Bossi a Gemonio per i 40 anni del partito: «Un nuovo leader? Serve attenzione per la questione settentrionale che Salvini non ha»

Il Senatur ha ricevuto a casa le decine di militanti del Carroccio che sono venuti a rendergli omaggio. Presenti anche l'ex ministro Castelli e Paolo Grimoldi che gli hanno portato una torta. Giorgetti potrebbe essere il leader? «Non voglio dire il suo nome per non massacrarlo». «Salvini? Lui non l'ho sentito, mi aspettavo che senza dire niente comparisse»

Umberto Bossi oggi a Gemonio (foto Adnkronos)

Umberto Bossi oggi a Gemonio (foto Adnkronos)

Umberto Bossi ha deciso di partecipare, a modo suo, alle celebrazioni del 40esimo anniversario della fondazione della Lega, a Gemonio, nella sua casa. Il fondatore ed ex leader del Carroccio ha inviato un messaggio sms all'ex ministro Roberto Castelli, che stava aprendo i festeggiamenti nella piazza della chiesa, invitandolo a portare a casa sua i militanti intervenuti alla giornata, per un saluto e una fetta di torta.

Subito il gruppo, capitanato da Castelli e dall’ex segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi, si è incamminato lungo la piccola stradina che collega la chiesa alla villetta di Bossi. Quindi sono stati bloccati all’ingresso.

«Giornalisti fuori, entrerete per ultimi», ha annunciato uno dei militanti che si è prestato a fare servizio d’ordine alla porta. E poco dopo è arrivato uno dei figli di Umberto Bossi, Renzo, per accogliere personalmente i militanti, che sono stati divisi in piccoli gruppi e fatti entrare in modo contingentato.

Malgrado il caldo e il sole alcuni hanno deciso di attendere pazientemente il loro turno davanti al cancelletto; mentre altri hanno desistito.

«Non mi pare che Matteo Salvini abbia mostrato attenzione per la questione settentrionale, ma serve andare in quella direzione. Servirebbe qualcuno che abbracci la questione e la porti avanti con determinazione».

Umberto Bossi risponde così alle domande dei cronisti, in un breve incontro nel giardino della sua villetta, a Gemonio.

A chi gli chiede se potrebbe trattarsi di Giancarlo Giorgetti, risponde sorridendo: «Non voglio dire Giorgetti per non massacrarlo». Quindi aggiunge: «L'ho sentito ieri sera, oggi è in Lussemburgo, tornerà stasera». Quanto a Salvini, dice: «Lui non l’ho sentito. Devo dire la verità - aggiunge - mi aspettavo che senza dire niente comparisse». Ma evidentemente non è successo.

 

«Ringrazio tutti voi che siete qui rivolgendo subito un pensiero Padania libera!». Così l’ex ministro Roberto Castelli aprendo i festeggiamenti per il 40esimo anniversario della fondazione della Lega, a Gemonio.

«Non devo spiegarvi perché siamo qui oggi - ha detto - qui ci sono coloro i quali non hanno mai dimenticato il nostro "grande capo", che sono sempre stati vicini a lui e che oggi vogliono rendere omaggio a colui che ha trasformato le nostre coscienze e i nostri cuori, oltre che l’Italia».

«L’Italia - ha aggiunto Castelli - non è più la stessa; questo Paese, benedetto e disgraziato a seconda di come lo si voglia interpretare, non è più lo stesso dopo che Bossi è arrivato e si è affacciato alla scena politica italiana. Un uomo da solo, e io lo posso testimoniare perché ho vissuto tutto il cammino della Lega insieme a quest’uomo, che ha cominciato da zero, forte e solo con la suola delle proprie scarpe, delle proprie idee e del suo carisma eccezionale. Nessun altro è come lui. E con queste cose è riuscito a trasformare le nostre coscienze e i nostri cuori».  

 

(Liv/Adnkronos)

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