Politica - 07 aprile 2024, 19:45

Il “volo padano” continua a Busto: «Non ci sono due Leghe. E l’autonomia sarà il vero cambiamento»

Per un pomeriggio la città è stata il centro del mondo leghista. Alla presentazione del libro di Marco Linari che ripercorre i quarant’anni del Carroccio attraverso i racconti dell’ex ministro, senatore ed eurodeputato Speroni, c’erano decine di esponenti del partito, di ieri e di oggi. Semplici militanti, sindaci e amministratori del territorio e figure di primo piano, come il governatore lombardo Fontana, il capogruppo dei senatori Romeo, l’europarlamentare Tovaglieri, il deputato Candiani, l’ex ministro Bussetti. Ma anche l’ex leghista Reguzzoni

Il “volo padano” continua a Busto: «Non ci sono due Leghe. E l’autonomia sarà il vero cambiamento»

Per un pomeriggio Busto Arsizio è stata il centro del mondo leghista. Al Museo del Tessile, per la presentazione del libro di Marco Linari “Il volo padano”, che ripercorre i quarant’anni di storia del Carroccio attraverso i racconti dell’ex ministro, senatore, eurodeputato Francesco Speroni, c’erano decine di esponenti della Lega, di ieri e di oggi. Semplici militanti, ma anche sindaci e amministratori del territorio e figure di primo piano del partito. Assenti, seppur annunciati, il ministro Giancarlo Giorgetti e il vulcanico ex eurodeputato Mario Borghezio; c’erano invece il governatore lombardo Attilio Fontana, il capogruppo dei senatori Massimiliano Romeo, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, il deputato Stefano Candiani, l’ex ministro Marco Bussetti, il consigliere regionale e presidente della commissione sanità Emanuele Monti.

C’era anche un non (più) leghista come Marco Reguzzoni, che settimana prossima annuncerà ufficialmente la candidatura alle europee nella lista di Forza Italia. Ma che, oltre a essere genero di Speroni, della Lega fu protagonista, come giovane presidente della Provincia di Varese e capogruppo alla Camera, vicinissimo a Umberto Bossi.
A proposito, al Tessile c’era anche Umberto Bossi: non il Senatur, ma il figlioletto di Fausto, storico militante fagnanese. L’auspicio del popolo leghista è che il fondatore possa prendere parte domenica prossima alla festa per i quarant’anni della sua “creatura” che si terrà in piazza del Podestà, davanti alla storica sede di Varese, insieme a Matteo Salvini.
Circondata dai numerosi cronisti anche Franca Bellorini, la notaio che il 12 aprile 1984 siglò lo storico statuto che sancì la nascita della Lega Lombarda.

Da Bossi all’autonomia

Tante le parole di gratitudine spese per l’Umberto. «Diede voce a chi non era un politico e per la prima volta ebbe modo di esprimersi», ha detto il governatore Fontana.
Ma, ha precisato rispondendo a Linari, autore del libro e per anni colonna della Prealpina, «non c’è una Lega di Bossi e una Lega di Salvini. Questo è l’auspicio dei nostri avversari ma, ahiloro, non è così. Ci sono discussioni, ma questa è l’essenza della democrazia».
Tanti anche i riferimenti all’agognata autonomia: «Sarà il vero cambiamento e darà un nuovo significato al paese», la certezza di Fontana.

«Non sarà l’Italia federale che sognavamo, ma è l’inizio di un grande percorso», le parole del capogruppo a Palazzo Madama Romeo, candidato alla segreteria della Lega Lombarda.
Per lui, «lo slogan “Sono lombardo, voto lombardo” è ancora attuale». Ma da sostenitore della svolta nazionale del partito, ha insistito sull’importanza di «tenere tutti insieme». Puntando comunque ancora sul «rilancio del Nord: se la locomotiva del paese arretra, è un danno per tutti. Si può sventolare la bandiera del Nord senza andare in contrasto con la linea nazionale della Lega».

C’è anche Marco Reguzzoni

«Ci sono delle considerazioni di tipo politico da fare», ha obiettato Marco Reguzzoni, rimandandole però alla prossima settimana, quando annuncerà la candidatura alle europee, proprio venerdì, nel giorno del 40esimo anniversario della Lega.
Oggi, invece, Reguzzoni si è soffermato sulle «tantissime discussioni» col suocero: «L’ultima ieri, di un paio d’ore». E ha scherzato: «Ho sempre detto che mia moglie ha un difetto, il papà». E, più seriamente, ha sottolineato che «Franco mi ha insegnato i principi della Lega e il pensiero liberale. Il fatto che la Lega sia ancora qui si deve al lavoro fatto anche da lui. Sono molto orgoglioso che le mie figlie lo possano chiamare nonno». Reguzzoni ha ricordato due importanti rappresentanti del movimento di Busto, Giovanni Pavan e Marco Sartori.

In precedenza, la sala gremita aveva tributato un applauso spontaneo a Roberto Maroni, citato da Andrea Cassani e presente sulla copertina del libro con Bossi e Salvini: «Tre mostri sacri», ha detto il segretario provinciale.

Aneddoti e amarcord

Il libro di Linari – di cui parte del ricavato, come ha spiegato il segretario della Lega di Busto Alessandro Albani, andrà all'Ematologia dell'ospedale cittadino - è ricco di aneddoti gustosi. Alcuni sono stati ricordati anche durante la presentazione: dal bolo texano con cui Speroni voleva sostituire la cravatta («Obbligatoria al Senato, ma a me non è mai piaciuta») al gesto dell’ombrello a Strasburgo: «Lo feci anche al Senato e Luciano Lama mi cacciò dall’aula».
E poi tante foto storiche, come quelle con Bossi e Giuseppe Leoni, i primi due parlamentari della Lega di cui Speroni fu assistente unico. E più recenti: su tutte, la salamella a forma di Italia divisa in due cucinata a una festa a Busto e servita a Salvini.

Speroni è stato tecnico di volo (da qui il titolo “Il volo padano”) ma anche avvocato. Il praticantato lo ha svolto nello studio legale Tovaglieri. «Come agli inizi in Consiglio comunale, anche davanti al giudice a volte quando prendeva la parola sudavo freddo per il suo spirito polemico – ha sorriso l’eurodeputata bustocca Isabella Tovaglieri –. Mi ha insegnato a non avere mai un punto di vista pregiudiziale. È stato una guida».
Anche da parte sua una sottolineatura sull’autonomia: «La chioma degli alberi può cambiare, ma le radici devono essere sempre ben salde nel terreno».

L’onorevole Candiani ha rimarcato come la Lega si sia guadagnata uno spazio politico «sgomitando, dicendo alla gente che cos’era la realtà».
Grazie a Speroni e anche a tanti militanti sconosciuti, che il consigliere regionale Monti ha voluto ringraziare.

Di «sogno che continua» ha parlato l’ex vicepresidente dell’assise lombarda Francesca Brianza. Mentre per il primo sindaco lumbard di Busto Gianfranco Tosi, «la Lega è stata un incontro positivo tra un movimento politico e cittadini. Un’esperienza esaltante».
«Bossi ha cambiato la vita di tutti noi», ha aggiunto l’ex ministro Bussetti. Mentre l’assessore bustocca Paola Reguzzoni ha omaggiato Speroni: «Mi ha insegnato a grigliare le salamelle, la coerenza, ma soprattutto umiltà».

L’omaggio del sindaco Antonelli

Più travagliato, negli anni, il rapporto tra Speroni e il sindaco di Busto Emanuele Antonelli. Niente di personale, ma quando l’esponente di Fratelli d’Italia si ricandidò, il primo si dimise da segretario cittadino del Carroccio, in quanto avrebbe voluto un sindaco leghista.

«Si sarebbe dovuto dimettere prima, perché mi fa impazzire con sensi unici e piste ciclabili», ha scherzato Antonelli. Riconoscendo però a Speroni che «quando andava in tv, con una praticità disarmante diceva quello che i cittadini volevano sentire. “Spaccava”: la Lega degli inizi gli deve tantissimo».
Il sindaco ha speso parole di encomio per Giorgetti e Fontana: «La Lega dopo quarant’anni non è vecchia e conta ancora tantissimo», ha concluso.

Riccardo Canetta

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