Busto Arsizio - 06 aprile 2024, 09:50

FOTO E VIDEO. A Busto la sfida per il “Carbonara day”: un chilo di pasta in un’ora

In occasione della gustosa ricorrenza, il ristorante OraPasta ha lanciato un’iniziativa curiosa e sicuramente “impegnativa”. E ieri c’è chi ha raggiunto l’obiettivo. Qualche trucco per una carbonara doc

FOTO E VIDEO. A Busto la sfida per il “Carbonara day”: un chilo di pasta in un’ora

Un chilo di carbonara con due bibite o due birre, in un’ora. Anche a Busto Arsizio si festeggia il “Carbonara day” che ricorre oggi: una giornata dedicata alla celebrazione di un piatto iconico della cucina italiana, per preservare la tradizione e diffondere una ricetta che si tramanda da generazioni.

Protagonista del giorno dedicato a uno dei piatti più amati nella cucina mondiale, è OraPasta. Qui, nel ristorante di viale Rimembranze, lo chef e la sua squadra hanno pensato bene di organizzare un’iniziativa alquanto singolare: una sfida a chi riesce a “inghiottire” un chilo di carbonara accompagnata da due bibite o birre. Per chi riesce a spazzolare il prelibato piatto, tutti viene offerto dal ristorante. Se si perde si dovrà pagare una cifra ovviamente non proporzionata al piatto (25 euro).

Sì perché per un chilo di carbonara la ricetta è ricca: occorrono per la pasta, che ovviamente viene fatta in casa, 100 grammi di semola, non quella comune, bensì quella proveniente da Altamura, e un uovo. Per il sugo ci vogliono mezzo chilo di guanciale, 200 grammi di pecorino e ben dieci uova. Dunque un piatto ricco, di certo non consigliato a chi tiene alla linea: birrette comprese le calorie di aggirano sulle 6mila.

Eppure il ristorante è riuscito a fare il sold-out. Ieri sera, 5 aprile, una tavolata con 20 ragazzi si è sfidata nella simpatica competizione, poi due tavoli da tre e due da due. E anche oggi, nel Carbonara day, la sfida continua: 30 prenotazioni per la sera e 20 a mezzogiorno. «Vengono da tutta la provincia – spiega il proprietario Alessandro Crespi –. E devo constatare che, Carbonara day a parte, da noi arrivano anche tanti stranieri che, giunti a Malpensa, vogliono assaggiare il piatto della tradizione italiana. A partecipare al Carbonara day sono soprattutto ragazzi maschi giovani. Lo scorso anno a vincere la competizione sono stati tre ventenni, in totale avevano partecipato 35 clienti. Ieri mezzogiorno quattro clienti hanno tentato la sfida, ma dopo 200 grammi hanno rinunciato. Comunque il bello è quello di portare qualcosa di innovativo».

Chi mangia è rigorosamente tenuto sotto controllo: non sono ammessi imbrogli. C’è un timer che segna i 60 minuti e una “équipe” che osserva che lo sfidante non faccia il furbo e magari nasconda il cibo o lo passi al vicino che - fuorigioco - si è accontentato di prenotare 80 grammi di pasta. Dunque occhi puntati sulle forchettate. E se si superano i 60 minuti? La gara viene annullata. Chi vince si aggiudica una maglietta e una medaglia. E ieri qualcuno ce l'ha fatta: si tratta di Simone Gazzardi. 

Massima organizzazione anche in cucina dove ci sono il cuoco che si occupa della pasta, chi del sugo e chi dell’uscita del piatto, delle guarnizioni. Insomma una filiera che garantisce una carbonara doc. Ecco il procedimento spiegato dal cuoco Roberto D’Orto: «Far soffriggere il guanciale in padella fino a quando non diventa bello dorato. Successivamente andiamo a cuocere la pasta, al termine la inseriamo nel nostro guanciale, spadelliamo con un cucchiaio di acqua di cottura, andiamo ad aggiungere una bella spolverata di pepe. Poi fuori dal fuoco, una bella spolverata di pecorino, le nostre uova e andiamo a chiudere il piatto ancora con pecorino e una grattugiata di pepe fresco».

Dunque non resta che assaggiare e godersi questa giornata voluta cinque anni fa dall’Unione Italiana Food, in collaborazione con l’International Pasta Organization (Ipo).

Laura Vignati

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