Busto Arsizio - 01 aprile 2024, 07:10

Il doloroso stop del teatro Sociale Cajelli: «Ma anche se chiuso, è ancora abitato»

Le riflessioni dell'architetto Geltrudi a Busto: «il momento più buio alla conclusione della stagione più luminosa dalla scomparsa di Delia». Con una speranza

Una stagione intensa per il Sociale Cajelli, l'ultima sera con Federico Grassi

Il buio proprio quando la luce splendeva così generosa. E non un dono, ma il frutto di un impegno di squadra, incessante. L'architetto Daniele Geltrudi (Educarte) ha così affidato dopo alcuni giorni dallo stop del Teatro Sociale Cajelli a Busto (LEGGI QUI) le riflessioni ai social.

«La sera del 22 marzo, dopo la consegna del premio Delia Cajelli il Teatro è stato chiuso per restauri: mi sia concessa una breve riflessione su uno strano paradosso - osserva - Il momento più buio della storia recente di questo Teatro ha coinciso (in totale sovrapposizione la stessa serata) con la conclusione della più luminosa Stagione dalla scomparsa di Delia Cajelli (1946-2015)».

Risultati che avrebbero fatto brillare gli occhi a Delia: «Una Prosa con due play originali, una Sinfonica con tre gran bei concerti e una Lirica con due opere per l'Anno Pucciniano, tutto in una sola Stagione... che spero venga ricordata».

Questo duro momento è anche quello della riconoscenza: «Grazie al nostro pubblico, prima di tutto, grazie alla Fondazione Comunitaria del Varesotto, e grazie alla Città di Busto Arsizio nella persona dell'incredibile assessore Manuela Maffioli».

Il teatro è una "creatura" che ha affrontato già periodi bui, ora la speranza è che si possa poterlo far presto rivivere. Anche se in realtà, un teatro è sempre vivo: «Anche se oggi è chiuso, è ancora "abitato", dagli autori, dai personaggi, certo, ma soprattutto dai miei cari amici artisti...».

Ma. Lu.