Martedì 19 Marzo alle ore 21, per il ciclo “ Lo Sport come terapia” , l’organizzazione no-profit Mai Paura Odv, porta al Teatro Fratello Sole l’alpinista Andrea Lanfri, il primo atleta paralimpico pluriamputato che, in una spedizione unica nel suo genere, ha scalato ed è arrivato in cima all’Everest.
La storia
Erano le 5.40 del 13 maggio 2022 quando Lanfri, accompagnato dalla guida alpina Luca Montanari, toccava gli 8.848 mt del “ Tetto del mondo”.
Ripercorrendo la sua storia, era il 2015 quando a causa di una meningite fulminante con sepsi dovette subire l’amputazione delle gambe e di ben sette dita delle mani.
Ma Andrea non si perse d’animo e volle “dare uno schiaffo al batterio che lo ha ridotto così”, queste sono le sue parole.
Viene istituito un crowdfunding a suo favore e, grazie all’ausilio delle protesi e di una forza d’animo senza precedenti, Andrea riprende a fare ciò che ama di più: correre, arrampicarsi, andare in bicicletta e praticare l’alpinismo.
Nel 2016 si avvicina alla pratica paralimpica e all’atletica leggera dove conquista il primo record a cui poi ne seguiranno molti altri.
Il suo Palmares conta 9 titoli italiani tra cui un Argento ai Mondiali Paralimpici e un Argento e due Bronzi agli Europei Paralimpici.
Poi arrivano le scalate: prima il Monte Rosa e poi,nel 2020, il Monte Bianco.
Un esempio
“Siamo orgogliosi di ospitare Andrea” dice Emanuela Bossi, Presidente di Mai Paura “Lanfri è un esempio per noi e per i ragazzi che seguono la nostra Onlus: cade ma non si abbatte, riparte da zero, converte le proprie abilità precedenti ad una nuova impostazione fisica e psicologica e poi via, spedito come un treno. E non si ferma più”.
“Ciò che faccio lo faccio in chiave sportiva” ribatte Lanfri “A me piace vivere la vita, utilizzo solo degli strumenti diversi, in carbonio e titanio ma il risultato è lo stesso”.
Andrea Lanfri, classe 1986, è anche scrittore e protagonista del film molto apprezzato dalla critica “ Everest with three fingers”, recentemente presentato al Festival del Cinema di Cannes.
Lo sport è sempre la chiave giusta per ripartire, per curare le ferite dell’anima, per vincere, per superare i propri limiti. E a chi gli chiede” Andrea ma quindi cosa serve per scalare l’Everest?” lui risponde “Motivazione, umiltà e tanto amore per la vita”.
Ingresso libero e gratuito sino a esaurimento posti disponibili