Ovunque andasse, Gipo era un tigrotto vero, uno che dava tutto. Ecco perché la notizia della sua scomparsa (LEGGI QUI E QUI) unisce tifoserie di diverse squadre ed è corsa rapidamente a Messina.
Qui - come ricordava l'ex direttore sportivo della Pro Patria, attualmente al Brindisi, Francesco Lamazza - il legame con Giampiero Calloni è fortissimo. E visibile fin dalle foto esposte allo stadio.
«È stato il nostro bomber... Il maggior realizzatore della nostra promozione in serie A nel '62-63» racconta commosso Nino Martorana, storica voce di Gioventù Giallorossa. Che aggiunge: «Poi è rimasto sempre nei nostri ricordi. Ci vedevamo spesso, era molto attaccato a noi nonostante sia stato qui due anni. Mi è spiaciuto moltissimo».
Durante la permanenza a Messina in B, Gipo subì un tragico lutto e questo suscitò una profonda commozione nella gente, che si strinse a lui nel suo dolore. Un affetto che è rimasto e che il bustocco ricambiava.
I tifosi avevano anche organizzato una pranzo con tutti gli ex di quella stagione, in un ristorante a Como. Per l'occasione avevano anche rifatto le magliette di quel magico campionato in B che sospinse il Messina in serie A.
Guardando la foto, Nino elenca tutti i protagonisti: «I compagni sono da sinistra Stucchi figlio, Derlin, Morelli, Passoni, Geotti, Dotti, Canuti figlio, Stucchi, accosciati da sinistra Morbello, Brambilla, Calloni».
Nomi che scorrono, ma in realtà si fissano nei cuori, come quello di Gipo per sempre.