È un'edicola che costituisce una silenziosa testimonianza della fede di Busto Arsizio nei secoli: tanti ci passeranno davanti distratti. Ad attirare gli sguardi tuttavia, periodicamente, c'è altro purtroppo alla cappellina di Santa Maria Nascente: davanti al suo cancelletto in via Daniele Crespi vengono depositati i rifiuti.
A volte - come appare dalle foto di oggi - una vera e propria montagna di cartoni, che poi verranno ritirati, ma intanto lo spettacolo che si offre agli sguardi dei bustocchi durante la giornata è triste: una montagna di rifiuti che stride con quel segno di devozione rappresentato dal mazzo di fiori. Tanto più che un cartello esorta ad avere rispetto per il luogo sacro e a non depositare lì la spazzatura.
La cappellina è un capitolo di storia cittadina, che l'architetto Augusto Spada narrava nel suo "Conoscere la città di Busto Arsizio", opera scritta in italiano e in inglese. Metti che un turista voglia sapere di più dei nostri luoghi d'arte o simbolici: in questo caso, a trovarlo, anche con il libro in mano. Perché la cappellina - costruita, anzi ricostruita nel 1862 e incorporata dall'edificio - si trova spesso coperta fino a metà dai vari tipi di rifiuti.