Busto Arsizio - 26 gennaio 2024, 08:30

Un bruco che diventa farfalla: Valentina Bottini presenta il suo libro

Domenica 28 gennaio alla Galleria Boragno di Busto Arsizio la 37enne affetta da una rara malattia neurodegenerativa presenta il testo “Anche io salto i crepacci” , testimonianza della determinazione, forza e resilienza di una donna che nella vita ha saputo trasformare le titubanze in sfrontatezze nel voler fare esercizi sempre nuovi, mutare i “no categorici” in “Ci provo perché mi fido”

Un bruco che diventa farfalla: Valentina Bottini presenta il suo libro

Amore incondizionato verso il prossimo, fede religiosa e ottima preparazione culturale. Se a queste doti aggiungiamo il coraggio, la forza, la determinazione e la resilienza capiamo perché Valentina Bottini, 38 anni, affetta da Atassia di Friedreich, una rara malattia neurodegenerativa a lenta progressione, genetica ed ereditaria è una persona dalle doti straordinarie. E tutto questo emerge molto chiaramente nel suo libro “Anche io salto i crepacci” che Valentina presenta domenica 28 gennaio alle 16.30 alla Galleria Boragno. Domenica con lei dialoga Luca Folegani.

Il libro scritto con il suo fisioterapista Mattia Brugali racconta gli esercizi quotidiani che le permettono di compiere piccoli miglioramenti. Valentina sa che nella vita bisogna spostare sempre più in là l’asticella dei propri limiti, con calma, concentrazione e controllo. E il libro che ha scritto e che presenterà ne è una testimonianza.

Perché “Anche io salto i crepacci” è la storia di chi ha un enorme desiderio di vivere e perfezionarsi. Ma nonostante quella sedia a rotelle che imprigiona il suo corpo, vuole gridare che dentro di lei non ci sono schiavitù o limiti, che esistono sempre margini di miglioramento, che non bisogna arrendersi, che occorre dare una scossa alla routine di tutti i giorni. Che nella vita bisogna trasformare le titubanze in sfrontatezze nel voler fare esercizi sempre nuovi, mutare i “no categorici” in “Ci provo perché mi fido”.

Valentina riporta alcuni degli esercizi svolti con forza di volontà e senza paura, gli ingredienti che l’hanno aiutata a recuperare. Per ogni esercizio, compaiono foto, esperienze personali, commenti del fisioterapista, disegni a mano libera. E non manca neppure il tocco dei bambini. Sì perché la bozza del libro è stata letta a bimbi di una scuola elementare e gli autori hanno pensato bene di inserire alcuni loro disegni «perché gli occhi semplici e l’animo innocente dei piccoli vedono oltre le apparenze e hanno la capacità di cogliere particolari che con l’età adulta si perdono».

Laura Vignati

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