Busto Arsizio - 25 gennaio 2024, 21:35

Brucia la Giöbia con l’auspicio della pace. Poi tutti in coda per il risotto

FOTO E VIDEO. La tradizione si rinnova davanti a tanta gente e tanti bambini. A loro si sono rivolti il sindaco Antonelli e il governatore Fontana, per la prima volta a Busto in questa occasione, quando hanno salvato dalle fiamme la rappresentazione di una colomba, consegnandola a una bambina. In piazza Vittorio Emanuele distribuite 1.300 porzioni di risotto

Brucia la Giöbia con l’auspicio della pace. Poi tutti in coda per il risotto

Brucia la Giöbia: nelle scuole, nei quartieri e nel parcheggio di via Einaudi, sede del falò principale in cui questa sera sono stati dati alle fiamme i fantocci esposti per tutta la giornata in piazza Santa Maria.

L’appuntamento ha richiamato tanta gente e anche tanti bambini. A loro ha pensato l’amministrazione con il concorso dedicato alle scuole.
E a loro si sono rivolti il sindaco Emanuele Antonelli e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana quando hanno tolto dal manufatto della Famiglia Sinaghina, raffigurante un’inquietante “Morte”, una colomba della pace che hanno consegnato simbolicamente a una bambina.

Dopo il falò, tutti in piazza Vittorio Emanuele, dove si è creata una lunghissima coda di 1.300 persone in attesa di gustare il risotto con la luganega servito dagli amministratori, chiacchiere e un bicchiere di vino.

Il pensiero ai più giovani

“Incerta” la caduta dei fantocci, che non sono ruzzolati chiaramente in avanti (per la tradizione segno di buon auspicio). Ma per il sindaco Antonelli sono bruciati «molto bene, speriamo che basti per il nostro proposito, cioè la pace nel mondo». Per la città, invece, «dobbiamo augurarci che i progetti che stiamo portando avanti vadano a buon fine», ha aggiunto Antonelli, insistendo poi sull’importanza di tramandare la tradizione ai più piccoli.

Con questo fine è stato promosso dal Comune un concorso rivolto alle scuole: «Abbiamo coinvolto bambini e ragazzi in un percorso di consapevolezza rispetto alle nostre tradizioni – ha ricordato la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli – facendo in modo che potessero comprendere non solo la gestualità ma anche il significato di questa importante tradizione. E devo dire che ci hanno molto stupito».

«La Giöbia è Busto Arsizio – le parole di Riccardo Comerio, ex presidente di Confindustria Varese e attuale presidente della Liuc –. Vedo tanti giovani che spero comprendano il significato di questa tradizione».
«C’è voglia di riscoprire le tradizioni e noi commercianti, cuore pulsante della città, attendiamo tutte le famiglie», ha detto Sarah Leoni, neopresidente del Comitato commercianti centro cittadino.

La Regione presente

Ad accendere il falò, come sempre sono stati i rappresentanti del Consiglio comunale. Ma questa sera a Busto erano presenti anche il governatore Fontana e i consiglieri regionali Samuele Astuti ed Emanuele Monti.
Per il presidente lombardo si è trattato di una prima volta a Busto in questa circostanza: «È un momento significativo, con cui bruciare l’inverno e le brutte cose dell’anno scorso e guardare con rinnovato entusiasmo alla primavera». Lui che cosa brucerebbe? Niente di particolare pensando alla Regione, piuttosto eliminerebbe quello che di brutto è accaduto a livello internazionale.

«Da diversi anni partecipo a questa bella tradizione a Busto – ha spiegato Astuti –. Che cosa mi lascerei alle spalle? I cattivi pensieri, che purtroppo oggi sono tanti. Mentre il mio auspicio è dare spazio a nuovi progetti per il bene del territorio».
Il collega Monti ha inserito tra i propri auspici il proseguimento «del progetto dell’ospedale nuovo. È importante e speriamo che tutto proceda nei tempi previsti e magari anche meglio».

Mentre l’eurodeputata “di casa” Isabella Tovaglieri alla speranza di pace unisce l’invito ad abbassare i toni e riflettere prima di partire all’attacco, come sempre più spesso avviene sui social: «Quando il fuoco divampa occorre essere pronti a domarlo».

Tradizione e polemiche

E il pensiero è andato al caso del giorno. È stata infatti una Giöbia dai due volti. Da un lato la curiosità dei bustocchi, che fin dal mattino hanno immortalato con foto e selfie i manufatti, e l’entusiasmo dei bambini di asili e scuole, che in massa hanno raggiunto il centro accompagnati da insegnati ed educatrici.

Dall’altro le polemiche che, anche in questa occasione, non sono mancate. Nulla di paragonabile a quanto accaduto nel 2018, quando i Giovani Padani realizzarono un fantoccio con le sembianze dell’allora presidente della Camera Laura Boldrini. Ne scaturì un caso nazionale, con tanto di visita in città della terza carica dello Stato.
Quest’anno, invece, le polemiche sono rimaste confinate entro i confini locali. Sempre con lo zampino dei ragazzi del Carroccio, oggi riuniti sotto il nome di Lega Giovani. La loro “Gargamanda”, che ritrae la dirigente dell’Ite Tosi Amanda Ferrario come Gargamella, puntando il dito contro i mancati falò a scuola degli ultimi anni, non è per nulla piaciuta alla diretta interessata. Che ha replicato con durezza, parlando tra l’altro di «machismo» (leggi qui).

«Certe goliardate vanno capite in questo clima di festa – il parere espresso da Antonelli davanti al falò –. I ragazzi non ce l’hanno con la preside e reputo inutili certe risposte, ma non voglio entrare nella discussione. Dico solo che negli anni sono stati bruciati tanti personaggi. Non è detto che non brucino anche me e sarebbe motivo di orgoglio».

In mattinata, una protesta di diverso tenore era arrivata dal parco Campone di Borsano, dove sono stati esposti due striscioni contro le linee guida diffuse dal Comune secondo le quali è possibile bruciare solo legno vergine e non bancali o assi (leggi qui).

Riccardo Canetta e Marilena Lualdi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU