Busto Arsizio - 25 gennaio 2024, 08:13

VIDEO. Rivoluzione rifiuti a Busto, in 430 a Sacconago con una marea di mani alzate. «Fermerà i maleducati?». «Segnalate alla polizia locale»

Al teatro Lux un tutto esaurito non per la Cortellesi questa volta, ma per le spiegazioni Agesp. Una mare di domande con un rammarico, anzi due: pochi i giovani e zero politici. Infine, un cestino a Sant'Edoardo che racconta come la battaglia sia ancora dura

L'incontro Agesp con Paola Rossi e Claudia Colombo al Lux di Sacconago. L'amministratore unico Francesco Iadonisi. A lato, un triste cestino con rifiuti domestici a Sant'Edoardo

Il Lux di Sacconago fa ancora il tutto esaurito, ma questa volta non c'entra Paola Cortellesi. Anche se protagoniste per l'intera serata sono sempre le donne: un premio andrebbe a Paola Rossi (agenzia di comunicazione ambientale Achab Group) e Claudia Colombo (responsabile del settore Igiene ambientale di Agesp)  che hanno risposto senza mai perdere calma o lucidità alla raffica di domande durante l'intero incontro sulla rivoluzione dei rifiuti a Busto Arsizio portata avanti da Agesp, anzi anche oltre. sono rimaste a disposizione dei cittadini, come anche l'amministratore unico Francesco Iadonisi è rimasto a spiegare una volta che si è chiusa la parte ufficiale dell'incontro.

Non è stato facile, anche perché sì, la tensione è parsa minore rispetto al precedente incontro a Borsano (LEGGI QUI), tuttavia la serata è stata accesa: una pioggia di domande si è abbattuta sull'Agesp, tutte molte concrete, poche sopra le righe. Si sono posti dubbi, ma anche problemi reali da valutare e affrontare insieme. 

Ad aprire il confronto con circa 430 persone l'amministratore unico Francesco Iadonisi, poi rimasto per tutto l'incontro in prima fila accanto al direttore generale Gianfranco Carraro e all'addetta stampa Mariachiara Bagni.

Attorno al Lux e anche piuttosto lontano, parcheggi tutti presi d'assalto: si vedevano file di cittadini arrivare da tutte le direzioni. Scene che appunto riecheggiano l'en plein con il film "C'è ancora domani". Che però - ricordavano i volontari sorridendo, LEGGI QUI - quell'en plein se l'è portato a casa in più sere. Dal canto suo, Francesco Iadonisi non dubita che in più incontri sul tema si ripresenterebbero numerosi cittadini. 

Battute per stemperare la tensione, che però si è manifestata più in quantità di interrogativi.

Proprio Iadonisi ha dato il benvenuto, quindi la dottoressa Rossi ha illustrato significato e metodo della raccolta puntuale attraverso i sacchi azzurri con Rfid, o microchippati o ancora taggati, che dir si voglia, per l'indifferenziata. Fatto sta che si è iniziato alle 20.30 circa, tempo una mezz'oretta e via alle domande. Alle 22.35 c'erano ancora mani alzate. Quando infine, si è detto stop all'incontro, le due esponenti Agesp sono rimaste a disposizione per fornire ulteriori risposte: si è fatta fatica a chiudere il teatro ieri sera. 

Attualmente -  si è ribadito - dalle analisi sul sacco viola (quello dell'ormai ex differenziata, poiché entro l'estate nessuno l'avrà più) è emerso come solo un terzo dei rifiuto contenuti sia davvero non riciclabile. C'era da intervenire e mostrare come molto altro materiale potesse essere dirottato verso i giusti canali, leggi sacchi. Il principio? La responsabilità. Il rifiuto non riciclabile andrà nel sacco con Rfid, abbinato all'intestatario Tari. Sono cambiamenti importanti - si è ribadito - quindi il Comune ha deciso di instaurare un periodo transitorio, la cui durata per ora non è certa. Ecco perché il sacco azzurro - inizialmente concepito come quindicinale - sarà ancora settimanale in questa fase; ma intanto i cittadini possono mettersi alla prova sul futuro e cogliere che lì finirà sempre meno se si applicherà una raccolta differenziata più virtuosa con i materiali.

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Il ritiro del sacco azzurro quindicinale - settimanale finché dura il periodo transitorio - suscita il ragionamento: allora si paghi le metà, perché chiedono sempre a noi i sacrifici?   

Ancora le lettiere dei gatti, pannoloni che si possono mettere nel sacco rosso (ma gli assorbenti no,  con conseguenze evidenziate da una cittadina tra le più cariche) parrocchie, aziende, infine zone a rischio come le case popolari dove è stata sollecitata Aler che ora si sta muovendo.

Il padre di tutti gli interrogativi: si riusciranno a fermare i maleducati che non rispettano le regole e che abbandonano i rifiuti per strada o nei boschi? L'appello, segnalate alla  polizia locale. Potrà fare indagini, mettere fototrappole.

Bisogna avere una fiducia, ma che tutto sia difficile, lo potrete leggere dopo il video.

Intanto sono trascorse le 22.30, ma le relatrici rimarranno incollate su palco: la gente le raggiunge fino a lì.

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Francesco Iadonisi, dopo il suo grazie iniziale ai «cittadini venuti qui dove c'è l'opportunità di confrontarci su temi come la tariffa puntuale», ribadisce la riconoscenza, anche la correttezza rispetto all'incontro precedente. 

Unico rammarico: pochi i giovani. Anzi, un altro: l'assenza dei politici, ancora una volta (LEGGI QUI). A porre una domanda, c'era l'ex consigliere Luigi Genoni, ma dell'attuale assemblea civica nessuno è intervenuto.

Si torna a casa. A Sant'Edoardo - primo rione dove la sperimentazione è stata introdotta anni fa , LEGGI QUI - in via Milazzo dà il benvenuto un cestino, dove qualcuno ha infilato rifiuti domestici. Che quindi non sono finiti dove dovevano e impediranno ai passanti di buttare carte, cacche dei cani e quant'altro. 

Un circolo vizioso, una certezza: sarà una strada lunga.

Marilena Lualdi