C'è il drammatico sovraffollamento che grava sul mondo del carcere. Quella che ne segna le condizioni fisiche e ne ferisce l'anima, con le ripercussioni denunciate ogni giorno nel nostro Paese.
Ma piano piano, con la testardaggine delle cose buone, ce n'è anche un altro, nel nostro territorio. Quello delle energie che vogliono costruire qualcosa di diverso e contribuire a tracciare un altro futuro. In una parola, il volontariato.
Nelle scorse settimane, la Valle d'Ezechiele aveva lanciato la chiamata a raccolta per aspiranti volontari in carcere. Qualcosa si è mosso subito, ma che sorpresa poche sere fa, alla presentazione del corso di preparazione a chi vuole dare una mano alla casa circondariale di Busto Arsizio. Un'ottantina le persone che hanno aderito.
Certo, c'erano dei carichi da novanta. Don Silvano Brambilla, lo storico cappellano, e Pietro Roncari, garante dei diritti dei detenuti della città ma impegnato da decenni in questa realtà.
La Valle d'Ezechiele, con l'entusiasmo di don David Maria Riboldi, ha commentato così: «Non eravamo preparati al sovraffollamento dei volontari… ma proprio ci abitueremo presto! Non riusciamo ancora a crederci! Impressionante! Siamo grati al Signore e a ognuno di voi per la speranza che il vostro esserci significa!! Grazie a Don Silvano, che ci ha condiviso i suoi 19 anni di esperienza e grazie a Pietro Roncari, Garante dei diritti dei detenuti della Città di Busto Arsizio per averci guidati in questa mattina. Settimana prossima si entra in galera! Perché CE STA O MAR FOR anche a Busto Arsizio».