Il tema, anzi l’emergenza dei disturbi alimentari approda in Consiglio regionale. Questa mattina l’aula del Pirellone ha infatti discusso la mozione presentata da Giuseppe Licata, esponente di Italia Viva, e sottoscritta da alcuni colleghi della minoranza, compresi i varesini Samuele Astuti (Pd) e Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore).
Il testo chiedeva di intervenire nei confronti del governo per ripristinare il fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e di incrementare gli stanziamenti di risorse regionali. Una richiesta ritenuta superata dalla maggioranza che, in virtù degli annunci di nuovi stanziamenti da parte del ministro Orazio Schillaci e dell’assessore Guido Bertolaso, ha bocciato la mozione.
La mozione
Licata ha sottolineato che «negli ultimi tre anni, con l’emergenza Covid, sono più che raddoppiati i casi di giovani affetti da anoressia e bulimia. Nel 2023 ci sono state 4mila morti in Italia. Non vogliamo fare polemica politica, ma si è tagliato su un settore su cui bisognava investire maggiormente».
Un riferimento alla mancata previsione di fondi nell’ultima legge di Bilancio. «I 25 milioni di euro stanziati nel 2021 – ha proseguito il consigliere varesino – hanno contribuito all’apertura di una rete nazionale di ambulatori nei quali migliaia di pazienti affetti da tali patologie hanno trovato cure e conforto. Quindici i centri in Lombardia e, grazie al fondo, sono stati assunti 780 professionisti, tra psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti, nutrizionisti e medici».
Da ciò la richiesta di impegnare il presidente Attilio Fontana e la giunta a «intervenire con urgenza nei confronti del governo affinché venga ripristinato il fondo nazionale» e di «incrementare in Lombardia gli stanziamenti di risorse regionali per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie».
Astuti: «Migliaia di ragazzi non presi in carico»
«Ci sono migliaia di ragazzi che non riusciamo a prendere in carico – ha aggiunto Astuti –. Quando si fa politica sono gli atti a determinare la via, ma a oggi ci sono solo dichiarazioni che non sono state fatte a monte, prima dei tagli».
Per il consigliere dem, «quindici centri in Lombardia sono insufficienti. È nostro compito creare le condizioni perché ci sia una vera presa in carico di questi ragazzi, che oggi manca».
Monti: «Richiesta arrivata fuori tempo massimo»
«Mozione giusta ma arrivata fuori tempo massimo – ha replicato Emanuele Monti (Lega) –. Ci aspettavamo che i proponenti la ritirassero dopo la spiegazione del ministro Schillaci».
Il quale ha precisato che il fondo per i disturbi alimentari era stato istituito in attesa dell’arrivo dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), approvati dal governo Meloni lo scorso luglio. «Il finanziamento arriverà a 200 milioni nel 2025», ha ribadito Monti, ricordando che nel frattempo «nel prossimo decreto Milleproroghe verranno stanziati dieci milioni di euro per rifinanziare l’apposito fondo».
L’esponente varesino del Carroccio ha aggiunto a margine che l’assessore Bertolaso, intervenuto nel corso del dibattito, ha inoltre comunicato che «la Regione si impegnerà a dare seguito a una richiesta da me fatta nei giorni scorsi di incrementare le tariffe delle comunità terapeutiche almeno al pari delle altre regioni. Nel corso del 2024 con queste misure regionali raddoppierà l’impegno dei fondi sui disturbi della nutrizione arrivando a circa 6 milioni di euro».
Dello stesso tenore altri interventi da parte di esponenti del centrodestra. La mozione è stata quindi bocciata con 41 voti contrari e 29 favorevoli.