Via libera della Camera alla riforma della prescrizione. I deputati, con 173 sì e 79 no, hanno approvato la proposta di legge a prima firma Pietro Pittalis (Forza Italia) riscritta in commissione Giustizia grazie agli emendamenti dei relatori Enrico Costa (Azione) e Andrea Pellicini, esponente varesino di Fratelli d’Italia.
Il testo approderà ora in Senato.
«Il cuore di questa proposta di legge prevede che il corso della prescrizione rimanga sospeso in seguito alla sentenza di condanna di primo grado, per un tempo non superiore a due anni e, in seguito alla sentenza di appello che conferma la condanna di primo grado, per un tempo non superiore a un anno – ha detto in aula Pellicini nel corso della dichiarazione di voto –. Nel caso in cui la pubblicazione della sentenza d'appello intervenga dopo più di due anni dalla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado e nel caso in cui intervenga dopo più di un anno dalla scadenza del termine per il deposito delle motivazioni della sentenza di appello, la prescrizione riprende il suo corso e il periodo di sospensione è computato ai fini della determinazione del tempo necessario a prescrivere. In questo modo, evitiamo tanto per l'assolto quanto per il condannato, il rischio di un processo dai tempi potenzialmente infiniti. Questa soluzione appare equilibrata, rispettosa dei diritti delle parti e delle necessità organizzative delle Corti d’Appello e della Corte di Cassazione».
Il deputato di FdI ha aggiunto che «a differenza dell’improcedibilità, il decorso dei due anni, o dell’anno in Cassazione, non determina l’estinzione dell’azione penale, ma il computarsi dei medesimi tempi ai fini della prescrizione. Viene così tutelato il diritto dell’imputato a non subire un processo infinito, ma anche quello della persona offesa a non vedere rottamato il processo».