Il trenino in piazza San Giovanni sta per far salire le ultime famiglie alla scoperta della Busto Arsizio in veste natalizia, mentre la pista di pattinaggio è un turbinio di urla, musica e colori. È l'ultima domenica con l'atmosfera di festa, la coda della voglia di stare insieme che l'Epifania non è riuscita a portarsi via. Dalle prossime ore, in gran parte tutto questo finirà: il Babbo Natale di via Milano dovrebbe essere smantellato martedì, il presepe qualche giorno dopo, la Casa delle lucine brillerà invece fino a domenica. Si proseguirà invece a pattinare. Qua e là si parla di Giöbia; persino il Carnevale già scalpita perché arriverà tra poco più di un mese.
Ma gennaio, per Alessandra Ceccuzzi, è soprattutto il mese per pensare al Natale 2024. Non è un po' presto, le chiediamo? Scuote il capo: «No, anche l'anno scorso abbiamo fatto così e abbiamo già tante idee. Se il mio bilancio è positivo? Certo. Abbiamo visto molta gente in più, per me anche il quadruplo. Poi esamineremo i dati a fine gennaio. Ma senz'altro la città è stata più attrattiva e le persone avevano più voglia di uscire. È stato il primo vero Natale senza condizionamenti di nessun tipo. La pista di pattinaggio, un polo d'attrazione pazzesco».
Saliamo sul trenino che conduce nel cuore della città: le audioguide hanno la voce di Alessandra, le ha preparate lei stessa con entusiasmo, un materiale che resta. Da piazza San Giovanni a piazza Vittorio Emanuele, giungiamo in piazza San Michele che le fa brillare gli occhi: «Visto com'è bella? E c'è Enza che è un tale vulcano». Si tratta di Enza Riggio, negoziante del rione che è entrata nel Comitato. Già, il Comitato. Alessandra Ceccuzzi ne aveva preso le redini alla fine del 2019 e ci si è subito trovati immersi nella pandemia: «Sono orgogliosa di averlo fatto sopravvivere, con il periodo del Covid». Adesso la sua presidenza è finita, Manuela Cova ha la reggenza e si aspetta il mandato di Sarah Leoni: «Le auguro di attraversare questo triennio con il sorriso sulle labbra. Di essere capace di essere se stessa, e lo sarà, di andare avanti per la sua strada».
Ceccuzzi ha attraversato una stagione natalizia di luci, ma anche di polemiche. Lei oggi ribadisce che avrebbe adottato le medesime decisioni, ricorda però che è stato un grande lavoro di squadra: Comitato, Confcommercio, Distretto, Comune.
Allora poniamo la domanda d'obbligo. Lei metterebbe di nuovo quel Babbo Natale che sbuca dalla pavimentazione di via Milano? «Subito - assicura - Nel bene e nel male ha fatto parlare tanto. Tantissima gente veniva qui a vederlo e poi ti "cadeva" dentro il negozio. Me l'hanno detto in tanti, siamo venuti qui per vedere il Babbo, la pista, com'era l'allestimento della città... Ha fatto bene al commercio. Magari la gente non entra subito, ma ricorda di aver vissuto un'esperienza positiva e se la porterà dietro. Tornerà».
Difende anche l'albero di Natale in piazza Santa Maria - «Vedete quanta gente viene qui, si fotografa, è felice» e non rinnega lo spostamento del presepe, che pur è stato un colpo al cuore per tanti bustocchi. Tant'è che ormai anche l'amministrazione sembra aver ammesso che dovrebbe tornare in piazza Santa Maria.
Alessandra Ceccuzzi è convinta che la prospettiva e l'effetto in via Cardinal Tosi siano giusti per la Natività, ma «a causa di qualche imprevisto si è dovuto fare un po' all'ultimo» sacrificando il numero di statue e l'impatto. Ritiene che una location ad hoc per valorizzarlo potrebbe essere piazza San Michele: «In ogni caso, l'anno prossimo ripartiamo dalla posizione del presepe».
Con decisioni collegiali, osserva, come sempre. Delusioni? «Avrei voluto allestire il parco di via Foscolo in modo più ricco, con maggiori risorse. E fare in modo diverso piazza Trento Trieste... C'erano ancora i fari della mobilità sostenibile sul monumento, poi li hanno tolti ed è rimasto buio... Ho accettato le critiche, l'anno prossimo faremo meglio qui».
La grande gioia, oltre a piazza San Michele, è la Casa delle Lucine: Valentina Picco Bellazzi e il marito Andrea Libutti hanno anche aiutato nell'allestire le luci in centro, consulenti precisi e appassionati, sottolinea Ceccuzzi. Che resterà nel Comitato - «È una bella squadra» - e confessa un sogno: «Mi piacerebbe che altri facessero le lucine... Magari un condominio». Che quella generosità di luce e condivisione ispirasse altri.
Intanto, tutti in carrozza per l'ultima domenica. La Busto illuminata scorre lentamente dai finestrini.
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