Ok al divieto pubblicazione degli atti custodia cautelare. Il primo firmatario dell'emendamento, Enrico Costa di Azione, ha accettato la proposta di riformulazione avanzata dal relatore, il deputato varesino Stefano Candiani (Lega), spiegando che "l'obiettivo" della norma «è di rimuovere una stortura del nostro ordinamento. Sono state limitate le conferenze stampa delle procure, ma poi sono pubblicabili le ordinanze cautelari e così siamo d'accapo. E se l'ordinanza poi viene annullata dal riesame o dalla Cassazione? Intanto si è pubblicato tutto quanto contenuto nell'ordinanza...».
Alla soddisfazione di Candiani si aggiunge quella del deputato varesino di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, componente della commissione Giustizia: «Questo emendamento introduce una norma di civiltà, in quanto la pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare, che spesso riproduce il contenuto delle intercettazioni e delle relazioni di polizia giudiziaria, espone l’indagato alla gogna mediatica attraverso la divulgazione della sola prospettazione accusatoria. Il diritto di cronaca può essere salvaguardato senza sacrificare il principio costituzionale della presunzione di innocenza».