La maratona che porterà al voto del primo bilancio di previsione del Fontana bis proseguirà nei prossimi giorni a Palazzo Pirelli (leggi qui). Questa mattina, intanto, è arrivata l’approvazione all’unanimità del bilancio per il triennio 2024-2026 per il funzionamento del Consiglio regionale. Quella lombarda è la prima assemblea parlamentare regionale d’Italia ad approvare questo atto.
Un documento da 60 milioni di euro, in calo di un milione e 200mila euro rispetto all’anno scorso, illustrato all’aula dal vicepresidente Giacomo Consentino.
«Il Consiglio regionale inizia la nuova legislatura nel segno del contenimento dei costi della politica – spiega l’esponente di Lombardia Ideale – senza riduzione delle funzioni, confermandosi il parlamento regionale dal costo pro capite più basso d’Italia: 2,46 euro per ogni lombardo, meno di tre caffè all’anno».
Per Cosentino si tratta di «un bilancio che risponde alla necessità di costruire un Consiglio sempre più aperto, sempre più trasparente, sempre più vicino ai cittadini e alle associazioni, sempre più disposto a rispondere alle istanze che arrivano dai territori».
In mattinata, durante la pausa dei lavori dell’assise, si è tenuto uno scambio di auguri natalizi nello spazio ricevimenti al 26esimo piano del Pirellone con il presidente del Consiglio regionale Federico Romani e gli altri componenti dell’ufficio di presidenza, a cui ha preso parte anche il governatore Attilio Fontana.
È stata l’occasione per Romani di ricordare che in questi primi mesi di attività «abbiamo già approvato una serie di atti: sette leggi regionali, sei proposte di atto amministrativo, 22 atti organizzativi, 21 proposte di nomina. Abbiamo approvato 34 mozioni, un numero molto elevato rispetto alle legislature precedenti per quanto riguarda l’avvio. E abbiamo voluto fortemente la creazione di una nuova commissione, la nona, per sviscerare al meglio le politiche sociali. Senza dimenticare i numerosi patrocini».
L’esponente di Fratelli d’Italia ha anticipato che le riunioni “itineranti” dell’ufficio di presidenza, partite quest’anno da Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura, riprenderanno in primavera, passando anche da Varese.
«A dimostrazione che siamo vicini ai territori e non ci chiudiamo nei palazzi milanesi – spiega il vicepresidente del Consiglio Cosentino –. Si tratta di occasioni di confronto con amministrazioni e istituzioni locali».