Scuola - 18 dicembre 2023, 16:58

La storia di Wali, scappato dall'Afghanistan, commuove i ragazzi delle scuole Fermi

Il profugo afghano, residente in Italia da ormai dieci anni, agli alunni: «Siete fortunati, tutti i giorni potete uscire, venire a scuola e costruire il vostro il futuro»

La storia di Wali, scappato dall'Afghanistan, commuove i ragazzi delle scuole Fermi

I ragazzi delle terze delle scuole Fermi di via Rossini a Busto hanno avuto un ospite d’eccezione: Walimohammed Atai, profugo afghano residente in Italia da ormai dieci anni.

Davanti a oltre 80 ragazzi, Wali ha parlato di diritti umani, della condizione della donna in Afghanistan (programma di geografia di terza), dell’importanza dell’istruzione scolastica come unico mezzo per uscire dalle tenebre del fondamentalismo islamico.

«È stato un intervento molto toccante, dice Giovanni di terza, certamente utile per non solo la mia tesina d’esame, ma soprattutto per comprendere meglio le culture di popoli molto lontani da me».

Wali, tre lauree in Italia, è anche autore di libri che raccontano la sua storia, la storia di uno dei tantissimi profughi che scappano da una guerra, in questo caso quella con i Talebani,  e cercano nel nostro Paese un futuro migliore.

«Siete fortunati a vivere in Italia, dice Wali rivolgendosi ai ragazzi, perché tutti i giorni potete uscire, venire a scuola e costruire il vostro il futuro. Le donne in Afghanistan non possono uscire di casa e i bambini maschi vanno fin da piccoli a scuola solo per imparare a usare le armi. Il popolo è tenuto nell’ignoranza per far sì che non si ribelli e non si ribellerà. L’unico modo per salvarsi per noi afghani è fuggire».

Wali ci ha messo tre anni per arrivare in Italia, passando per la prigione in Iran, i maltrattamenti in Grecia e un viaggio allucinante agganciato sotto un camion.

Un’esperienza che ha lasciato i ragazzi attoniti e, per una volta, senza parole.

La Dirigente scolastica, dottoressa Stefania Bossi esprime il suo più profondo ringraziamento all’ospite per aver condiviso la sua straordinaria storia con i nostri studenti: «La sua presentazione è stata non solo toccante, ma anche incredibilmente ispiratrice per tutti noi. La sua testimonianza ha offerto una prospettiva unica e preziosa sulla sua esperienza personale, aprendoci gli occhi su sfide e realtà che spesso possono sfuggire alla nostra consapevolezza quotidiana. La sua presenza nella nostra scuola ha contribuito a coltivare un ambiente in cui la diversità è celebrata e le storie di ogni individuo sono riconosciute come parte integrante del nostro tessuto comune».

 

C. S.

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