Storie - 14 dicembre 2023, 06:50

Andrea, la voglia di riemergere, il dormitorio e la sua parola al figlio: «Ci incontreremo, anche con i nostri cani»

Il papà, 38 anni e un periodo difficile in parte alle spalle, ha promesso al bambino, oggi in affido, che potrà riabbracciare i cani di famiglia, ospiti ancora per poco di un rifugio. «Quando gli parlo, mio figlio chiede di loro». Un nuovo impiego conquistato e la ricerca di un aiuto

Javi e Kia, gli amici di Andrea e di suo figlio

Javi e Kia, gli amici di Andrea e di suo figlio

Una promessa è una promessa. Va mantenuta. E quella che Andrea ha fatto al figlio, sei anni, oggi accolto da una famiglia affidataria, ha un valore ancora maggiore. «Quando tornerai da me – ha garantito Andrea al suo bambino - ci saranno anche Javi e Kia». Musica per le orecchie del piccolo. Javi e Kia sono i suoi amici a quattro zampe. Carattere docile, sguardi vispi che tradiscono l’attesa di qualcosa. Di un segno, una novità, una buona notizia.

Andrea, che comprensibilmente preferisce non rivelare il suo cognome, cerca di lasciarsi alle spalle un periodo difficile, duro, fatto di lavori irregolari («...imbianchino, manovale, giardiniere… di tutto» spiega) oltre che di un matrimonio finito male. Il classico gorgo nel quale si rischia di annegare. Ma oggi ha un’occupazione, Andrea, un contratto con una cooperativa sociale.

Di giorno è impegnato in attività di confezionamento e assemblaggio, le notti le trascorre al dormitorio di Sant’Anna, a Busto. «Lì, ovviamente, non si possono portare cani» fa presente. E specifica: «Javi e Kia, che vedo una volta a settimana, sono ospiti di un rifugio. Per tenerceli, al momento non pago nulla. Ma non è una soluzione a lungo termine, con la fine dell’anno non potrebbero più stare dove sono». Un bel problema: Andrea non vuole assolutamente pensare a una separazione definitiva. Perché quelli sono i cani suoi e di suo figlio. Intorno a loro ruota la promessa. Oltretutto, Javi e Kia, nove e otto anni, non sono esattamente dei giovincelli, gli acciacchi si fanno sentire. Sono parte di una famiglia che comprende anche due gatti, Lussy e Ginger (FOTO IN FONDO). «Al momento li tiene un privato, in una taverna. Ma anche quella è una situazione che vorrei cambiare».

Andrea cerca di risollevarsi, ben sapendo che il percorso non è breve né facile. Un po’ perché i suoi familiari, per diverse ragioni, non possono essergli di grande sostegno. Un po’ perché percepisce meno di 800 euro al mese, una cifra che non consente di ripartire. Non, almeno, provvedendo anche a quegli animali domestici che, per lui, sono così importanti. Non è solo, Andrea. I volontari che lo conoscono e lo seguono confermano il suo racconto e la sincerità delle sue intenzioni. «Vorrei – chiarisce lui – un aiuto di qualche tipo. Sono alla ricerca di un lavoro migliore. Magari di un alloggio, anche modesto, in cui stare con i miei animali. Quando gli parlo, mio figlio chiede di loro. E dice che vuole venire con me».

La normalità, al netto di tutele sulle quali vigilano le autorità competenti, può essere una conquista, un’impresa. La prossima volta, Andrea vedrà suo figlio qualche giorno prima di Natale, in uno spazio neutro, nel rispetto delle regole previste per l’incontro. Chissà se, nel riabbracciare il suo bambino, gli potrà comunicare una buona notizia. Quella che, senza saperlo, aspettano anche Javi, Kia, Lussy e Ginger.  

Chi volesse dare una mano ad Andrea, può inviare un'e-mail a redazione@ilbustese.it specificando nell'oggetto PER ANDREA E I SUOI CANI

Stefano Tosi

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