Bussa il Natale. La "mano" lieve sulle "porte di casa" fa pensare alla condivisione. Ci sono preti (e non solo) a benedire le case, coi problemi di sempre. Tante abitazioni sono chiuse per le Famiglie impegnate nel lavoro e tanti viaggi dei preti (e non solo) vanno a vuoto. Sino a "costringere" i preti a inventare altre "misure" pur di giungere al nocciolo della questione (che è quello di Benedire ogni abitazione). C'è chi fa recapitare lettere per l'orario di visita, chi invita le famiglie a stabilire un orario a piacere e a opportunità, chi propone di andare in chiesa e chiedere per la propria abitazione, una Benedizione "fuori le mura" o addirittura di ritenerla ricevuta, dopo una Santa Messa celebrata per la bisogna.
In tempi moderni (come gli attuali) non è lecito "condannare" le iniziative dei Parroci e nemmeno è lecito criticare le loro decisioni. O ci si adegua oppure della Benedizione della casa, si faccia a meno. Una volta era diverso. Il prete, accompagnato da uno o due chierichetti si recava nelle abitazioni "senza preavviso". Chi era in casa (solitamente mamma e figli - il papà era fuori per lavoro) accoglieva reverendo e chierichetti e dopo una preghiera "fugace" c'era la Benedizione "della casa e di chi vi abita" recitava il "buon pastore" a cui faceva seguito l'offerta dedicata al buon cuore di chi ha ricevuto la Benedizione.
Mi soffermo qui, per dire che tutto era importante, ma spesse volte, l'importanza principale la si doveva alla doverosa offerta. I Parrochi affrontano le cosiddette "spese di gestione" e quanto percepiscono dalle offerte della Messa, evidentemente non copre i costi. Ecco quindi far leva su specifiche iniziative che la gente (per forza) deve commentare. Lasciamo perdere coloro che la Benedizione non la desiderano e chi la ritiene superflua. Ognuno è libero di decidere per casa propria, come comportarsi. Ciò che non trovo giusto è la "benedizione" senza la presenza del sacerdote che non è la stessa cosa di quando a "benedire" si manda un laico o una persona qualsiasi a benedire la casa. A questo punto, chi meglio di me potrebbe benedire il luogo in cui risiedo che è pure casa mia? Ovviamente il "privilegio" è esteso a qualsiasi mio familiare. So che Dio capirebbe bene. Ciò che contesto è la Benedizione effettuata da un non-sacerdote che è l'unico (a mio avviso) ad avere la facoltà di esercitare questa …. Tradizione. Se in questi "tempi moderni" si deve pensare ad altri metodi di Benedizione, penso (è solo un consiglio il mio) che quello maggiormente efficace è proprio la Benedizione della casa "in proprio", poi, l'offerta la si può effettuare senza invito e con la coscienza di avere Benedetto la "dimora" con fede.