Come ormai noto, anche a Busto Arsizio sta arrivando la raccolta puntuale dei rifiuti indifferenziati. L’introduzione di questo nuovo meccanismo avverrà in maniera graduale a seconda dei vari quartieri. A Sant’Edoardo, tra una settimana esatta, ossia a partire dal 21 dicembre, i vecchi sacchi viola non saranno più raccolti (qui le indicazioni fornite da Agesp il mese scorso).
La novità ha suscitato commenti e forse anche qualche perplessità e preoccupazione. «C’è in effetti un po’ di “ebollizione” – riconosce Francesco Iadonisi, amministratore unico di Agesp Spa – come è normale quando si è prossimi a un cambiamento delle abitudini. Anche se, va detto, il servizio che stiamo facendo prosegue senza che di fatto ci siano cambiamenti sostanziali. Se non il colore del sacchetto, che diventa blu e sarà dotato di un chip. Andando così verso un virtuosismo da parte dei cittadini per la gestione del riciclo».
Ma, rassicura Iadonisi, «siamo ben lontani dallo stravolgere le abitudini delle persone. E non siamo certo gli unici che stanno approcciando a questa nuova modalità». Le novità sono state illustrate in un primo incontro con i residenti di Sant’Edoardo, quartiere interessato da una fase di sperimentazione e il primo in cui verrà introdotta a tutti gli effetti la raccolta puntuale. A questo confronto ne seguiranno altri nei diversi rioni nelle prossime settimane.
Nel frattempo, sui social sono già emerse le preoccupazioni di chi teme che la novità sarà accompagnata dall’abbandono dei sacchi in giro per la città. «Questo è un discorso di educazione civica che non vorrei nemmeno commentare – dice Iadonisi –. Episodi di questo tipo accadono già oggi». Ma soprattutto, anche gli autori di questi gesti incivili «pagheranno comunque. Furbi o pseudo-furbi non ci saranno».
La tariffa avrà infatti una parte fissa e una variabile e quest’ultima peserà non più del 10-15 per cento sul totale.
Una novità che ha fatto storcere il naso a qualcuno riguarda la frequenza della raccolta della frazione indifferenziata, che passa da settimanale a quindicinale. L’amministratore unico della Spa fa sapere che «nei paesi e nelle città in cui la raccolta differenziata è superiore al 60 per cento, il ritiro deve essere quindicinale». Di fatto, «ci siamo messi in regola rispetto alle indicazioni provinciali».
Così, «ogni intestatario dell’utenza avrà a disposizione 26 sacchi. Se ne serviranno di ulteriori, si potranno acquistare esibendo la tessera sanitaria». Non sarà più possibile farlo al supermercato, ovviamente.
Inoltre, «da un’analisi a campione, abbiamo riscontrato che il 70 per cento di quello che abbiamo trovato nel sacco viola non doveva esserci». Facendo maggiore attenzione, dunque, dovrebbe diminuire la necessità di sacchi azzurri. «E c’è ancora uno spazio importante per riciclo – osserva Iadonisi –. Potremo superare l’80 per cento di raccolta differenziata senza fatica».
Nei condomini qualcosa dovrà cambiare: «Ognuno dovrà gestire il proprio rifiuto e avere nei propri spazi i sacchi, per poi portarli una volta chiusi nell’apposito locale».
Per quanto riguarda il mondo della ristorazione, «rifiuti come le cassetta della frutta, che siano di plastica o di legno, non vanno nell’indifferenziato». Tradotto, il tema dei servizi di raccolta più frequenti auspicati da qualcuno non si pone.
Nessun problema di privacy, invece, per i sacchi rossi per pannolini e pannolini: non avranno il chip.
«Chiedo di avere un po’ di pazienza. Nessuno sarà escluso, in questo momento non ci sono sanzioni e non bisogna aver timore», conclude Iadonisi. Raccomandando di non andare a ritirare i nuovi sacchi con largo anticipo, ma attenendosi alle indicazioni che verranno progressivamente comunicate nelle zone interessate. Per agevolare i cittadini, verranno allestiti di volta in volta sportelli temporanei dislocati sul territorio. I sacchi si potranno comunque ritirare anche in via Canale o presso gli altri distributori.