C'è un Ambrogino d’Oro, così profondamente milanese, eppure stretto da un filo a Busto Arsizio. Anzi al Bustese, inteso non come territorio, ma come marchio prestigioso del tessile: il Cotonificio Bustese, una delle realtà che ha fatto grande la città.
Giovedì 7 dicembre sarà consegnato a Milano ad Andrea Jarach, editore e fondatore di WikiMilano. Un imprenditore così appassionato della sua Milano, e lo si vede dal suo lavoro fino all'impegno civico. La sua emozione è stata grande e la confessata anche sui social pensando al nonno Federico. Nel libro “Il Comandante” (edito da Proedi Editore) si documenta la milanesità del ramo Jarach da metà dell’800. Quando - racconta - Milano passa dagli austriaci ai Savoia. e dal 1848 gli ebrei del Regno Sabaudo potranno godere delle libertà garantite dagli Statuti di Carlo Alberto. Ecco che da Torino viene a Milano il bisnonno Moise. Nonno Federico, ufficiale di marina e poi industriale, sarà anche tra i fondatori di Confindustria e assessore alle finanze del Comune, nonché presidente della Comunità Ebraica.
Arrivano gli anni bui, la fuga per le persecuzioni nazifasciste, le avversità che la famiglia saprà superare, con papà Guido che poi farà ripartire la vocazione industriale, e con la dedizione a Milano.
Ma c'è anche l'altro ramo: quello di Carlo Schapira, nonno materno. Volto sorridente, quella che si può vedere anche nella quadreria dei benefattori dell'ospedale di Busto; dietro una storia di capacità imprenditoriali, anche qui l'oscurità delle persecuzioni e della guerra, ma un finale scritto nel segno della lealtà e della fratellanza. Nato in Romania, il 31 ottobre 1880, arriva giovanissimo a Busto e nel 1908 fonda con Antonio Tognella «una società di rappresentanze depositando altresì un marchio di impresa nel 1910, e in seguito aprendo una tessitura meccanica ad Arsago Seprio», come ricordare il Bustocco.com con l'avvocato Enrico Candiani.
Questa coppia che viene definita nelle parole - e la realtà la confermerà - di "fratelli" farà sorgere l'astro del Cotonificio Bustese. Ma Schapira dovrà mettersi in fuga, aiutato da don Gilberto Pozzi, lo Schindler bustocco. Cede le quote a Tognella che al termine della guerra le restituirà immediatamente. Anche Carlo Schapira, oltre che grande imprenditore, è stato incessante benefattore; cavaliere del lavoro, riceverà la Civica Benemerenza di Busto Arsizio nel 1957.
Fili che avvolgono i momenti storici, le famiglie, i territori. Soprattutto, i valori fondanti come lavoro, generosità e senso civico.