Anche il Consiglio regionale della Lombardia ha la sua panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza di genere. In questo periodo, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre il 25 novembre, ne sono state inaugurate tante, nelle scuole, nelle piazze, nelle sedi delle associazioni, anche in provincia di Varese.
E oggi ne è stata posizionata una nell’aula di Palazzo Pirelli dove si è riunita l’assise regionale.
Sui banchi le magliette arancioni con il numero 1522 dedicato alle vittime di aggressioni e stalking, indossate da tutti i consiglieri per una foto di gruppo davanti alla panchina.
L’intera mattinata è stata dedicata a questo tema, sempre tristemente attuale. I lavori si sono aperti con un minuto di silenzio per le donne uccise per mano di uomini. Una parte degli esponenti della minoranza ha invece scelto di fare “rumore” (video), come richiesto da Elena Cecchettin per ricordare la sorella Giulia, assassinata dall’ex. Un femminicidio, l’ennesimo, che nei giorni scorsi ha profondamente scosso l’opinione pubblica.
«Una battaglia di civiltà che deve essere di tutti, senza strumentalizzazioni politiche e senza contrapposizioni fra donne e uomini». Così l’assessore alle Pari opportunità Elena Lucchini – che ieri ha partecipato a una fiaccolata a Busto Arsizio (leggi qui) – durante la sua informativa. Per l’esponente della giunta Fontana «occorre non cadere in quell'equivoco che, in maniera più o meno esplicita, ha caratterizzato una certa narrazione. Non deve esserci alcuna contrapposizione tra donna e uomo, dobbiamo anzi prendere coscienza di come soltanto con una forte e autentica alleanza tra tutti noi si potrà giungere all'eliminazione reale della violenza contro le donne».
Lucchini ha poi illustrato le principali novità introdotte in quest’ambito nel 2023 in Lombardia, dove attualmente le 27 reti sono composte dai Comuni in qualità di capofila, da 54 centri antiviolenza e 150 case rifugio e case di accoglienza.
Il dibattito si è sviluppato senza forti contrapposizioni, sebbene Luca Paladini di Patto Civico non abbia nascosto il «rammarico» per l’assenza («deprecabile», ha detto) del governatore Attilio Fontana.
Mentre il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino ha invitato a «raddoppiare i fondi di competenza regionale per i centri antiviolenza».
Maira Cacucci di Fratelli d’Italia ha respinto qualsiasi «fake news» sui tagli delle risorse: «Sono aumentare», ha affermato.
È intervenuto anche l’esponente di Lombardia Ideale Luca Marrelli, il quale ha parlato di «drammi senza limiti. Dietro i numeri degli episodi violenti ci sono persone, famiglie distrutte, spezzate. La nuova legge prevede un inasprimento delle pene, ma l’intervento legislativo non basta, è necessaria un’azione culturale».
Per il consigliere di Venegono Superiore «occorre investire, lavorare su prevenzione e formazione, sensibilizzare l’opinione pubblica, discuterne sempre di più, introdurre lo psicologo scolastico. Esprimo vicinanza e solidarietà a tutte le donne che hanno subito atti di violenza. È fondamentale la sinergia tra famiglia, scuola, istituzioni politiche per costruire un mondo migliore che garantisca i diritti di tutti. Maggioranza e opposizione non devono dividersi su queste tematiche».