È la tradizione che si riprende tutto il suo spazio, per guardare all'avvenire. Quello che passa necessariamente attraverso i giovani, ma anche tramite i progetti che portano avanti gli avisini.
Una nuova edizione della Serata del donatore si svolgerà venerdì 24 novembre alle ore 21 al Teatro Fratello Sole di Busto Arsizio, in via D’Azeglio 1.
Avis Busto Arsizio e Valle Olona festeggerà così i propri donatori di sangue e i traguardi raggiunti insieme, dopo la manifestazione pienamente ritrovata nel 2022. LEGGI QUI
«Durante la serata, come di consueto, saranno consegnate le benemerenze per le donazioni - ricorda il presidente Giuseppe Bianchi - E non mancherà la musica con la band “Casa Chiara”».
È il momento di esprimere la riconoscenza ai donatori, momento tutt'altro che facile, poiché gli avisini sono notoriamente schivi. Ma c'è chi andrà su quel palco venerdì sera tra i 200 da applaudire, lo farà con orgoglio anche per cercare di spronare qualcuno a imitarlo. Le benemerenze sono diamante (120 donazioni), smeraldo (100 donazioni), rubino (75 donazioni), oro (50 donazioni), argento dorato (36 donazioni), argento (16 donazioni), rame (8 donazioni).
Ecco le primissime benemerenze: per le 120 donazioni Mauro Armiraglio, Elio Luigi Caprioli, Fabrizio Fiori, Angelo Santinelli. Per le 100 Mario Bandera, Paolo Del Grande, Piero Minotti, Fabio Rota, Adelio Sommaruga. Le 75 donazioni vedono convocate ben 26 persone. E via dicendo.
Soddisfazioni? Tante. Il fabbisogno richiesto dall'ospedale viene esaudito dall'intervento dell'Avis. Che ora si prende cura anche dell'accoglienza, nello spazio che è stato allestito proprio per rendere tutto più piacevole. E coltiva il desiderio di occuparsi anche del ristoro, basta il sì dell'ospedale.
La parola chiave, anche in questo caso, è volontario: ce ne sono costantemente una ventina, all'Avis, per garantire questa ospitalità in ospedale, questo prendersi cura di chi sta facendo un grande dono. Agli altri - ricorda il presidente Bianchi - ma anche a se stessi, perché donare il sangue significa anche essere costantemente sotto controllo medico. Con la possibilità di cogliere eventuali campanelli d'allarme tempestivamente.
Tra le altre azioni, quella per coinvolgere un crescente numero di giovani, missione cara da parecchi anni. Si era partiti con le quarte, si è quindi puntato alle quinte perché non trascorra troppo tempo dall'attività di sensibilizzazione alla risposta con la donazione effettiva.