Busto Arsizio - 10 novembre 2023, 12:12

Come gestire le situazioni conflittuali: Polizia locale “a lezione” a Busto

Nella giornata di formazione organizzata ai Molini Marzoli si è parlato dalla gestione dei soggetti non collaborativi, a tutela della sicurezza di cittadini e agenti. Il comandante della Polizia locale di Olgiate, Alfonso Castellone: «Un operatore formato usa la violenza come ultima opzione»

Come gestire le situazioni conflittuali: Polizia locale “a lezione” a Busto

Agenti "a lezione" per una gestione ottimale delle situazioni di conflitto in cui si possono imbattere. «Con questa giornata noi intendiamo porre l’accento sulla lettura di una situazione conflittuale», ha spiegato Stefano Lanna, comandante della Polizia Locale di Busto Arsizio, che sta organizzando dei corsi di formazione per le forze dell’ordine di cui, oggi, si è svolto in sala Tramogge ai Molini Marzoli il secondo appuntamento dal titolo “Gestione dei soggetti non collaborativi - il Bolawrap e le norme che ne regolamentano l’uso”.

Questo per «cercare di far sì che questa conflittualità non vada ad innalzare il proprio livello fino a ricorrere agli strumenti di autotutela o all’arma da fuoco. Quindi gestione del conflitto, linguaggio verbale, descalation della situazione conflittuale in maniera da mantenere, al di là di tutto, la situazione all’interno di determinati ranghi». Ma anche «formare il personale e renderlo maggiormente sicuro, poiché comunque la legge ci garantisce determinate tutele, tra cui quello dell’uso della forza. Pertanto, quando un operatore di Polizia locale può utilizzare la forza? Entro quali limiti? Qual è il modello resistenza-forza che io devo adottare? Quindi, equilibrare questo modello affinché possa garantire, da un lato, la sicurezza del cittadino e maggiore efficacia da parte degli agenti, dall’altro, preservare il cittadino anche da eventuali abusi».  
 
Quindi: «L’uso della forza deve essere molto proporzionato alla resistenza, pertanto quello che si vuole promuovere è proprio questo: parto dal linguaggio verbale, cerco di far sì che la situazione non peggiori ma se peggiora io devo garantire quella che è la sicurezza e come operatore di Polizia locale io devo essere in grano di dare la miglior risposta al cittadino».  
 
«Credo - ha osservato la vicesindaco Manuela Maffioli che ha introdotto i lavori - che questi siano momenti significativi in cui gli agenti si preparano ancora meglio a svolgere il loro ruolo, che è delicato, caricato di un’importante responsabilità, non solo in virtù della divisa che indossano ma anche in virtù di un aggettivo che li qualifica: locale. Questo aggettivo, per me di grandissimo significato, ha una pregnanza legata al fatto che tutti coloro che hanno accanto al loro ruolo questo aggettivo sono indissolubilmente e in prima istanza legati alle comunità, alle quali e nel cui ambito portano un servizio. Essere consapevoli di questo ruolo e di quanto una comunicazione in senso profondo possa decretare il successo o l’insuccesso di una relazione credo sia fondamentale».  
 
Presente anche il comandante della Polizia locale di Olgiate Olona Alfonso Castellone, per conto di Ancupm Lombardia: «Un operatore formato, anche a come reagire a certe situazioni, è un operatore più sicuro, più autorevole, che usa la violenza come ultima opzione, la prima cosa è parlare - ha detto -. Sappiamo che, nonostante quello che si legge in giro, chi ha la peggio è quello che indossa la divisa».

Sono intervenuti il sostituto commissario di Polizia di Stato in congedo Marco Solbiati, l'avvocato Davide Mantovan, il consulente tecnico Alessandro Bon e Paolo Grandis, master instructor internazionale BolaWrap).
L'iniziativa è stata organizzata con la società Defconservices di Busto.
 

Michela Scandroglio

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