Il calcio italiano ha da sempre sfornato grandi calciatori specie sul piano difensivo: basti pensare ai vari Alessandro Nesta, Fabio Cannavaro, Gianluca Zambrotta, Paolo Maldini, Franco Baresi e se ne potrebbero citare molti altri.
Frutto di un ottimo lavoro anche nei settori giovanili che però recentemente stanno soffrendo l’investimento ingente da parte delle società di serie A sugli extracomunitari. Un livello dei giovani che quindi si è abbassato rispetto ai fasti del passato con uno spazio che è stato loro precluso dai giocatori provenienti dall’estero.
Un discorso, questo, che riguarda da vicino anche il profilo che andiamo ad analizzare ripercorrendone la carriera fino ad oggi: ossia Matteo Gabbia. Vediamo dunque dove gioca, quanto guadagna, l’età, il ruolo e le caratteristiche tecniche di questo talento azzurro.
Quanto costa Matteo Gabbia?
Il difensore centrale scuola Milan Matteo Gabbia ha ad oggi, secondo le stime dell’autorevole sito web Transfermarkt, un valore di 5 mln di euro. Una quotazione che si è abbassata negli ultimi anni anche a causa di infortuni (lesione al ginocchio sinistro nella stagione 2020-2021 la più grave) e scarso rendimento fornito con la casacca rossonera (per scarso minutaggio garantitogli con 37 apparizioni in quasi 4 anni). Questo prima del trasferimento all’attuale club ispanico in prestito del Villareal.
Quanti anni ha Gabbia?
Matteo Gabbia ha dalla sua però un fattore che è determinante nella carriera sportiva di un atleta e soprattutto di un calciatore: ossia l’età. Infatti stiamo parlando di un giocatore ancora giovane, un profilo classe 99’, nato a Busto Arstizio, che per tanto ha 24 anni da poco compiuti, essendo nato il 21 ottobre. Anagrafica che gioca, è proprio il caso di dirlo, a suo favore, poiché rapportandola all’esperienza maturata già da diverse stagioni ad alti livelli, può solo che portare ad un miglioramento nell’immediato futuro.
In che ruolo gioca Gabbia?
Matteo Gabbia, come anticipato già nei paragrafi precedenti, è un difensore centrale che si presta ottimamente sia ad una difesa a 4 che a 3 come braccetto di destra o sinistra. Un giocatore che durante il periodo formativo nel settore giovanile ha ricoperto anche la posizione di mediano. Ottime doti tecniche, buon piede e capacità di posizionamento.
Pecca ancora sul piano della marcatura e dell’esperienza nel gestire i momenti della partita. Tuttavia questi aspetti potranno migliorare nei prossimi anni maturando anche mediante le avventure all’estero, come quella attuale nel campionato spagnolo con la maglia del Villareal. Il confronto con realtà calcistiche differenti da quella di A aiuta un profilo giovane come quello di Gabbia, a crescere sotto tutti i punti di vista, soprattutto sul piano della personalità.
Quanto guadagna Matteo Gabbia?
Il recente rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2026 con l’A.c. Milan (dopo quello fino al 2024 di qualche anno prima) ha permesso a Matteo Gabbia di far salire ulteriormente il proprio ingaggio, passando dai precedenti 600mila euro agli 800mila più bonus. Una cifra che raggiunge il milione e mezzo di euro annuale lordo, a certificare quanto il club lombardo creda ancora molto nelle capacità di questo promettente difensore centrale in cerca della definitiva esplosione.
In che squadra gioca Matteo Gabbia?
Matteo Gabbia è un giocatore che ha vissuto tutta la trafila del settore giovanile del Milan, arrivando nella prima squadra con merito. Un difensore che si è fatto notare per professionalità, serietà e atteggiamento maturo, sia sul piano calcistico che extra campo. Attualmente Gabbia sta militando nel campionato spagnolo della Liga con la maglia del sottomarino giallo, ovvero il Villareal. Un’esperienza fortemente voluta dal calciatore per giocare con continuità e proseguire il percorso di maturazione verso la consacrazione definitiva. Le diverse stagioni disputate con il Milan (ivi compresa la parentesi annuale alla Lucchese nella stagione 2018-2019), non hanno garantito a Matteo un rendimento costante, rappresentando quest’ultimo molto spesso un’alternativa e non un titolare.
Ecco, dunque, la decisione da parte del difensore centrale di cambiare aria temporaneamente per giocarsi le proprie carte e chance in una realtà e contesto calcistico differente. Un’opportunità per conoscere un nuovo modo di giocare, con un nuovo allenatore, per migliorare quegli aspetti carenti del proprio modo di stare in campo dal punto di vista tattico e tecnico.
Resta comunque il fatto che Gabbia si è laureato campione d’Italia con i rossoneri. Un titolo che, a dire il vero solo per qualche ora, sembrava dovesse essere revocato considerando che in quella squadra giocava Sandro Tonali, coinvolto nel calcio scommesse. Al momento, però, c’è stata sì la squalifica ma sembra che l’ex Brescia giocasse molto a slot come i betway casinò con soldi veri e non abbia mai scommesso sul Milan. In ogni caso, però, le notizie vengono date, confermate e poi smentite e, quindi, c’è bisogno di almeno qualche mese per avere un quadro più chiaro che, chissà, potrebbe perfino scagionare l’attuale giocatore del Newcastle.
Quanti goal ha fatto Gabbia?
Matteo Gabbia non è solo un difensore centrale che all’occorrenza può giocare in mediana, ma anche un talento che spesso si fa vedere in zona gol. Specie sui calci da fermo questi si è dimostrato una risorsa per mettere a segno qualche marcatura importante. I suoi 185 cm gli consentono di farsi sentire nell’area avversaria e nei duelli aerei. Una dote tipica del suo ruolo, che pesa nell’ottica delle reti messe a referto da una squadra nell’arco di una stagione.
Anche nel giro dell’under 21 e della nazionale maggiore ha dimostrato questa peculiarità, molto apprezzato dai vari c.t. con i quali ha avuto a che fare. Ben 11 gol in tutte le apparizioni con la maglia azzurra, a fare da contraltare alle sole 2 siglate con le maglie di Lucchese e Milan (da notare in questo caso la prima rete in Champions League contro la Dinamo Zagabria).
Quindi uno score in nazionale decisamente migliore rispetto a quello fornito nei club, ma che ci sta tutto dal momento che Gabbia non ha avuto una continuità di presenze nelle squadre e campionati in cui ha militato. L’alternanza tra titolarità e panchina non ha permesso a Matteo di esprimere tutto il proprio potenziale, non avendo quelle certezze che servono a tutti i giovani in rampa di lancio.
Tuttavia ha sempre goduto della stima degli allenatori che lo hanno avuto nella propria rosa. Un aspetto che la dice lunga sulle doti di questo calciatore, troppo spesso ignorato o sottovalutato ma che in realtà meriterebbe ben altra considerazione. Ciò in virtù dell’applicazione e della concentrazione sempre elevata mostrata sul terreno di gioco in quegli scampoli più o meno ampi di partita avuti a disposizione.