Prosegue a Busto Arsizio il progetto “Aut-Out” rivolto ai ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Gli interventi di screening avviati in via sperimentale lo scorso anno verranno ampliati; partirà un lavoro nelle scuole superiori sulla formazione degli studenti che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro; e, dopo il progetto pilota alle Pertini, sarà esteso a tutte le elementari e medie cittadine una sorta di “pet therapy” a cura dell’associazione Carolina Odv Onlus. Golden retriever, labrador e barboncini nani stanno per entrare negli istituti di Busto.
“Aut-Out” è stato premiato da Regione Lombardia con un finanziamento di oltre 260 mila euro. Capofila è l’amministrazione comunale, mentre gli altri enti del terzo settore che hanno partecipato alla coprogettazione sono Liberi di Crescere, Aias, Triade Sos Autismo Odv. Coinvolti anche scuole, oratori e il servizio sanitario regionale. Il tutto troverà spazio nella tesi della laureanda bustocca Chiara Fazzari, a impreziosire il percorso intrapreso.
L’impegno dell’associazione Carolina
Dopo la sperimentazione alle scuole Pertini della dirigente Stefania Bossi, l’associazione Carolina Odv sta per coinvolgere una quarantina di bambini con disturbo dello spettro autistico – ma il numero potrebbe arrivare a sessanta – delle primarie e secondarie di primo grado dei sette istituti comprensivi della città.
Sarà una sorta di percorso di pet therapy: gli operatori – con titolo abilitante rilasciato dalla Regione – incontreranno i bambini un’ora alla settimana con interventi di gruppo o individuali, previo coinvolgimento delle famiglie e in stretta collaborazione con docenti di classe e di sostegno.
Il percorso durerà tutto l’anno e sarà ripetuto anche l’anno scolastico successivo, col fine di agire sulla stimolazione della curiosità e dell’interesse e sullo sviluppo di un legame affettivo e di fiducia.
«Tecnicamente non si tratta di pet therapy, ma è un lavoro spettacolare che l’associazione porta avanti con i bambini che hanno delle fragilità», sottolinea l’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana.
«Quest’anno i bambini coinvolti sono tanti. È una grande sfida per noi – osserva la presidente di Carolina Odv Enza Cardinale –. Bisogna entrare nella vita di queste persone con delicatezza e senza fretta. Il primo obiettivo è creare un ambiente il più sereno possibile. Poi, i miglioramenti sotto l’aspetto psicomotorio si vedono».
Lo conferma anche il presidente della commissione Educazione Orazio Tallarida, che ha avuto modo di cogliere la "crescita" di un ragazzo autistico: «Non è solo un gioco, bensì qualcosa che fa davvero bene ai ragazzi ma anche ai genitori».
Ecco allora Margot, Giada, Arcibaldo pronti a entrare in classe, per un totale di venti cani – tra golden retriever, labrador e barboncini nani – e altrettanti operatori professionisti.
Gli altri progetti, tra scuole e oratori
Il percorso comprende anche tre progetti che hanno come filo conduttore la condivisione di competenze degli educatori. Il primo riguarda gli asili nido: «Stiamo formando le figure educative che seguiranno i bambini e prepareranno schede osservative per evidenziare fattori di rischio, che non coincidono necessariamente con le diagnosi», spiega il dottor Fabio Mairani di Aias.
Durante lo scorso anno scolastico, su circa sessanti piccoli di un nido e due classi primavera, una quarantina presentava anche un solo segnale di allerta che in dieci casi è stato mantenuto a seguito di un percorso durato mesi e di una seconda osservazione. Sarà poi la famiglia a decidere come approfondire la situazione.
La seconda area di intervento riguarda le superiori: «L’obiettivo è supportare progetti di interscambio scuola-lavoro – racconta il dottor Mairani – individuando adolescenti con una diagnosi e intervenendo, d’accordo con genitori, per facilitare un percorso di inserimento nel contesto lavorativo».
Da ultimo, in vista del periodo estivo c’è la volontà di creare competenze all’interno dei centri educativi, in particolare gli oratori, per gestire al meglio progetti rivolti a ogni tipo di utenza, nel rispetto di competenze e fragilità di ciascuno.
«Non è stato semplice in passato trovare educatori preparati in questo senso», ricorda l’assessore Cerana.
A impreziosire il tutto, c’è la tesi di laurea a cui sta lavorando la bustocca Chiara Fazzari, studentessa di Scienze della formazione primaria all’università Cattolica di Milano: «Un intero capitolo sarà dedicato al progetto di “pet therapy” di Busto – anticipa –. Mi piacerebbe che il titolo fosse proprio “Aut-Out”». Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato anche l’assessore allo Sport Maurizio Artusa, la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e alcuni referenti delle scuole.