«I bustocchi sono persone cordiali e accoglienti. A scuola, con il comitato genitori, in parrocchia e nelle istituzioni ho trovato gente splendida, collaborativa, attenta alle esigenze della scuola, molto operativa e che punta più alla praticità che alla formalità». È molto contenta Roberta Mecarelli, la nuova dirigente del comprensivo Bertacchi. Per accettare l’incarico al comprensivo di Busto Arsizio è stata costretta a lasciare la sua Perugia, genitori, familiari.
Con le sue tre abilitazioni in matematica applicata, economia aziendale, diritto-economia, con tanta voglia di mettersi in gioco e proseguendo lungo la linea del suo predecessore ha varcato la soglia della direzione delle Bertacchi per coordinare i tre plessi delle primarie e le Bellotti. È soddisfatta anche della città. «È una bella cittadina Busto Arsizio – commenta – Manca solo un po’ di verde. Ma quel che conta sono le persone che mi hanno accolta. In primis i docenti, il personale di segreteria, Ata, il comitato genitori abilmente guidato dall’infaticabile presidente Sara Pizzolotto. Guardi un po’ cosa abbiamo realizzato con la preziosa collaborazione del comitato genitori».
E sfilano immagini della camminata di domenica scorsa, 1 ottobre, quando i genitori e i ragazzi del comprensivo, più di 800, hanno invaso le vie di Busto per la tradizionale camminata. Accolti dagli studenti delle Bellotti con un singolare concerto di benvenuto, i genitori si sono dati da fare per organizzare al meglio l'evento, raccogliendo tra l'altro fondi che saranno destinati alla scuola. Già lo scorso anno con i fondi dell’iniziativa era stata rimessa a nuovo la biblioteca delle Bellotti. «Quest’anno decideremo in base anche alle scelte effettuate per investire i finanziamenti del Pnr – prosegue – Concordo con la linea del precedente dirigente che aveva l’obiettivo di migliorare l’apprendimento con la realizzazione di ambienti ad hoc. Io vorrei aggiungere l’importanza delle metodologie partecipative, moderne per comunicare in modo differente in base alle esigenze dei ragazzi, ad esempio incrementando il cooperative learning».
Motivata più che mai, la nuova dirigente snocciola i progetti delle sue scuole: sottolinea l’importanza del curricolo verticale che mette in collegamento le scuole nei loro differenti ordini e gradi e che si concretizza ad esempio nel potenziamento linguistico con il Clil già alle primarie e la presenza di esperti che mettono a punto unità di apprendimento rigorosamente in lingua. A questo si affiancano le certificazioni linguistiche alla secondaria. Poi anche progetti di teatro, supporto alle fasce deboli, l’Erasmus che vede la partecipazione di alcune classi delle primarie su una piattaforma in dialogo con scuole internazionali e le medie abbinate a una scuola francese e a un altro partner ancora in via di definizione.
Altri progetti riguardano la psicomotricità, l’orientamento e la presenza della psicologa. Singolare l’attività denominata “Patente per lo smartphone” per offrire le prime linee guida su come utilizzare in sicurezza il cellulare. Sempre fondamentale la collaborazione con la parrocchia di Sant’Edoardo che mette a disposizione volontari che nel doposcuola affiancano ragazzi con disagi personali. Non ultimo, degno di nota, il progetto di prevenzione al maltrattamento e abuso con finalità ben precise: intercettare situazioni nascoste di maltrattamento e attivare interventi precoci, rinforzare le funzioni genitoriali e professionali e prevenire crisi e abbandoni.
Dunque tanti progetti sempre con obiettivi fermi: inclusione, creatività e socialità.