Il prossimo 15 ottobre verrà definito l’Accordo di programma sul nuovo ospedale di Busto Arsizio e Gallarate che riguarda i due Comuni, Regione Lombardia, Provincia di Varese, Asst Valle Olona e Ats Insubria.
Prima l’ipotesi dell’Accordo dovrà essere approvata dai Consigli comunali delle due città: accadrà sostanzialmente in contemporanea giovedì sera.
Oggi è arrivato un primo via libera nella seduta congiunta di tre commissioni bustocche (Bilancio, Urbanistica e Sanità), durante la quale non sono mancate scintille tra il sindaco Emanuele Antonelli e il Partito Democratico. Solo un assaggio in vista dell’assise?
Ospedale attivo nel 2029: «Bravissimi se ce la faremo»
Prima di lasciare spazio alle domande dei commissari indirizzate ai tecnici della Regione, Antonelli ha ripercorso le ultime tappe del lungo iter del nuovo nosocomio. Specificando che «la rigenerazione urbana e la valorizzazione degli attuali ospedali sarà oggetto di specifici accordi di programma». Ma il sindaco ha aggiunto che «sia noi che Gallarate ci teniamo a non avere delle cattedrali del deserto. E abbiamo già avuto le prime rassicurazioni: alcune parti della struttura esistente di Busto verranno usate come nuove aree amministrative».
Il primo cittadino ha anche anticipato il cronoprogramma: dopo l’approvazione della giunta regionale e la firma dell’Accordo, è prevista la consegna del progetto di fattibilità tecnico-economica entro il 28 luglio 2024. La consegna del progetto esecutivo è invece attesa per il 15 aprile 2025. A dicembre di quell’anno dovrebbero partire i lavori, che termineranno a dicembre 2028. I servizi verranno attivati all’inizio del 2029. «Se ci riusciremo, saremo bravissimi», ha chiosato Antonelli.
I chiarimenti e la piccola bagarre
Spazio poi alle domande dei presenti, per buona parte arrivate dai banchi del Pd. Il capogruppo Maurizio Maggioni ha chiesto chiarimenti su opere di compensazione, viabilità e parcheggi.
L’ingegner Alessandro Caviglia non ha nascosto che c’è stato un «confronto serrato per arrivare a definire gli interventi che potessero mitigare lo spostamento dalle attuali locazioni a quella di Beata Giuliana. Il potenziamento della viabilità ha visto la luce solo nel testo licenziato a luglio».
In ogni caso, «ulteriori approfondimenti viabilistici faranno parte dell’evoluzione progettuale». Compresi, ad esempio, quelli relativi a una viabilità alternativa al Sempione.
Per quanto riguarda i parcheggi, Caviglia ha spiegato che, «mediante un confronto con enti locali e Provincia, si è valutato che fosse cautelativa una dotazione che rispecchi quella attuale dei due siti». Vale a dire 1.500 posti auto.
Ulteriori richieste della dem Cinzia Berutti sui posteggi hanno originato un breve ma acceso diverbio col sindaco Antonelli. L’esponente di minoranza si è detta perplessa sulla proporzione di un posto auto ogni sei degenti: «Anche facendo carpooling c’è sempre un malato che non riceve la visita», ha osservato, per poi chiedere chiarimenti sulla collocazione dei parcheggi rispetto all’area diurna.
A quel punto il sindaco ha bollato come «imbarazzante» la domanda della consigliera. «I conteggi vengono fatti a livello ingegneristico, non facciamo figure – ha rincarato –. Sono domande fuori luogo, potete farle perché siamo in democrazia, ma ognuno faccia il suo mestiere».
«Farò tutte domande che ritengo necessarie – la replica di Berutti ad Antonelli –. E lei, signor sindaco, per rispetto del ruolo che le è stato attribuito dai cittadini, non dia questi giudizi. Non ho intenzione di sentire lei che pontifica ogni volta che apro bocca».
L’ingegner Caviglia ha comunque chiarito che questi aspetti saranno oggetto di un livello di progettazione successivo rispetto a quello in esame.
Il tecnico della Regione ha anche rassicurato il capogruppo di Busto al Centro Gianluca Castiglioni sulle coperture finanziarie: «Sono interamente garantite». Dai 350 milioni di euro precedentemente previsti si è passati a 440 milioni, al netto della viabilità.