Così tante olive sull’albero che affianca il Tempio Civico di Busto Arsizio forse non si erano mai viste. Ed è bello che questa “super” produzione coincida con il centesimo anniversario della nascita di Angioletto Castiglioni, partigiano, deportato nel lager nazista di Flossenburg e cittadino benemerito che ha reso la chiesetta antistante il municipio un centro di educazione permanente alla pace.
Accanto al tempietto, nello spazio verde dedicato al «testimone di verità e libertà» Angioletto, c’è proprio l’ulivo della pace, quest’anno particolarmente carico di frutti. Venne piantumato nel 2013 su iniziativa del Lions Club Castellanza Malpensa, che fece lo stesso in alcune scuole del territorio.
Allora il sodalizio era presieduto da Enrico Mismirigo: «Avevo organizzato un incontro con alcuni ufficiali della caserma Ugo Mara di Solbiate Olona, a cui aveva partecipato anche l’allora colonnello Antonino Inturri, oggi generale degli Alpini – racconta –. Inturri aveva portato dei filmati che riguardavano le missioni in Afghanistan e in altre zone di guerra. Uno di questi mostrava dei soldati che erano stati soccorsi, poiché si era rotto un mezzo militare, e si apprestavano ad andare a dormire nei sacchi a pelo, mentre intorno a loro scoppiavano le bombe. Vedendoli andare a coricarsi lontano da casa, ho immaginato quanta nostalgia potessero provare pensando alla famiglia.
In quel momento ho avuto l’idea di chiedere ai sindaci che nella settimana santa venisse messo a dimora in tutte le scuole dell’obbligo di Busto e Castellanza un ulivo, e che in quella occasione venisse illustrato il senso delle missioni di pace, che non sono missioni di guerra».
Mismirigo ricorda che l’iniziativa ebbe successo: «Durante quella settimana erano presenti un frate o un sacerdote di San Giovanni a benedire le piante, e alla fine venivano suonati l’inno nazionale e il Silenzio fuori ordinanza per commemorare i caduti, sempre coinvolgendo i ragazzi delle scuole. Un progetto dal grande valore educativo».
In quell’occasione, nel marzo del 2013, venne messo a dimora anche l’ulivo al Tempio Civico, oggi particolarmente ricco di frutti. Sono trascorsi dieci anni, cento dalla nascita di Angioletto. E il mondo, purtroppo, continua ad avere bisogno di pace.