Un giardino terapeutico, che fa sentire a casa nella natura, tra le persone, nella città. Che riporta definitivamente la quiete dopo la tempesta straziante del Covid, nelle case di riposo.
All'istituto La Provvidenza Onlus, prima dei discorsi dell'inaugurazione, il presidente Romeo Mazzucchelli ha voluto ricordare le vittime di quel periodo tragico che ha colpito il nostro territorio e i fragili in particolare. E la commozione si è avvertita quando lui e il direttore Luca Trama hanno accolto il dottor Ambrogio Gobbi, presidente in quei terribili momenti.
Adesso si respira la pace, quella che offre una nuova visione delle cose. Che spinge verso quell'«ancora» auspicato dal prevosto emerito come la parola chiave da pronunciare per gli ospiti e non solo. «Non "ormai" - ha detto monsignor Claudio Livetti - termine che va cancellato, deve entrare un altro avverbio che è il contrario. Ancora».
Vogliamo ancora vivere.
La frase aleggia nel nuovo giardino, dove la natura e l'uomo sono alleati. Monsignor Livetti benedice tutti i presenti, gli ospiti - 385 nella sola Rsa - il personale, le famiglie, i volontari, ma anche le piante e gli animaletti che popolano e popoleranno quest'area.
C'è tanta gratitudine nei discorsi: parla il direttore Luca Trama, anche lui in prima linea in quei terribili giorni. «Abbiamo dovuto stravolgere la scaletta perché non ci aspettavamo così tanta gente». Busto ha risposto compatta, cogliendo quest'occasione per tornare pienamente a respirare l'atmosfera di questa istituzione storica, mentre risuona la musica della straordinaria Giulia Gallazzi.
Poi il presidente Mazzucchelli. Si affaccia quella frase usata sempre da Livetti durante la messa: questo sembra il giardino terrestre. Ancora, parlano il consigliere regionale Emanuele Monti, il sindaco Emanuele Antonelli, l'assessore Paola Reguzzoni, il direttore sociosanitario dell'Asst Valle Olona Marino Dell'Acqua. Infine, il direttore sanitario di Provvidenza Marina Olivieri e il capo dell'ufficio tecnico Nadir Bernasconi. In disparte c'è un signore a cui brillano gli occhi: è l'imprenditore Andrea Andreoni che ha realizzato e si è preso cura dell'opera. E nascosto Giancarlo Restelli, determinante benefattore.
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Cos'è il giardino
Un percorso guidato, tra la natura, con ogni senso libero di esprimersi. Anche questo sembra così profetico dopo la pandemia.
Tra le finalità del giardino, ridurre i problemi comportamentali e, in particolare il disorientamento spazio temporale, i tentativi di fuga, il girovagare finalistico e le reazioni catastrofiche, come pure ridurre l'uso dei farmaci psicoattivi, il ricorso alla contenzione. E ancora rallentare il declino delle capacità funzionali, stimolare le capacità residue e la memoria remota dei pazienti nei riguardi delle loro attività precedenti, come ad esempio coltivare l'orto o accudire i fiori. Aiuta, il giardino, a compensare i deficit cognitivi e funzionali causati dalla demenza.
La vegetazione, le aree per la sosta, il percorso stesso, i vialetti con colori adatti, i punti di riferimento, l'acqua, la recinzione: tutto è stato studiato ad hoc.
Perché la vita possa sempre fiorire, insieme.