Busto Arsizio - 11 luglio 2023, 08:18

FOTO E VIDEO Nicolò Martinenghi: «Sono una persona molto competitiva e in acqua conta tanto la testa»

L’oro al mondiale nei 100 rana e il bronzo olimpico a Tokyo ieri ha intrattenuto il pubblico di Busto Arsizio raccontando la sua storia. Una storia che affonda le radici da quando ha mosso i primi passi nello sport con il basket. Incontri a favore della Pediatria

FOTO E VIDEO Nicolò Martinenghi: «Sono una persona molto competitiva e in acqua conta tanto la testa»

Aveva conquistato il pubblico quando ai mondiali aveva dedicato l’oro dei 100 rana al suo allenatore da poco scomparso, tutti lo ricordano quando trionfante tagliando il traguardo olimpico ha puntato l’indice alla testa per dire che quella vittoria era in primis frutto di un lavoro mentale. E ieri lo ha ricordato dinanzi al pubblico che lo ha accolto in piazza Santa Maria, a Busto Arsizio. Invitato dai ragazzi volontari del “Cuore pieno”, Nicolò Martinenghi ha voluto raccontare di sé, di una storia che affonda le radici da quando, piccolino, insieme al suo amichetto, lui giocava a basket e l’amico a nuoto. Uno strano destino incrociato. Così da quei discorsi, tipo «Io vengo a nuotare con te e tu vieni a giocare a basket con me», è scoccata la passione per lo sport. Non a caso ieri ha pronunciato queste parole esattamente nel campo da basket allestito nel salotto dinanzi al santuario bramantesco. Ma dal basket il discorso è scivolato subito in acqua, tuffandosi in un mondo dove non sono tutte rose. «Lo sport ad alti livelli implica sacrifici notevolissimi – ha detto – Talvolta il sacrificio pesa. Come pesa nel nuoto non condividere l’aspetto del gruppo. Io amo stare in gruppo».

Ma non sono mancati gli allori e Martinenghi ne ha seminati tanti. «Sono una persona molto competitiva – ha confessato alla domanda come ci si prepara a una fase olimpica – e mi viene facile entrare in acqua e spegnere il cervello. Prima della gara ho bisogno di dieci minuti di isolamento, in cui sono solo con me stesso. Poi l’aspetto mentale è il più difficile, la gara è la più semplice. Non è scontato convivere con tutte quelle emozioni da gestire». 

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Ma l’oro nei 100 rana ha dovuto vedersela anche in un periodo difficile, quello della pandemia quando con 17mila atleti era a Tokyo, costretto ogni giorno a subire i tamponi. Nicolò Martinenghi è riuscito comunque a conquistare il gradino più alto del podio, ben determinato a mantenerlo. «Come mi vedo fra dieci anni? Vedrei una persona lontanissima dalla piscina, ma credo di rimanere legato al mondo del nuoto. Non nego che qualche volta mi è capitato di voler abbandonare. Se smetto di nuotare, la prima cosa che farò è quella di viaggiare. Anche oggi viaggio tanto, ma non riesco mai a vedere niente: solo alberghi e piscine».

L’evento di ieri, come altri organizzati dall’associazione “Cuore pieno”, sono in beneficenza, a favore della pediatria di Busto Arsizio, ieri rappresentata dal primario Simonetta Cherubini. 

 

Laura Vignati

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