Un incontro tecnico sul tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro tra i sindacati confederali e la Regione Lombardia.
«Lo stesso assessore Bertolaso, che ha convocato l'incontro, ha affermato che ci sono dei problemi grossi legati ai morti sul lavoro e agli infortuni e che bisogna attuare un percorso strutturato affinché si incrementino le figure da coinvolgere ai fini della prevenzione» sottolinea in una nota la Uil Lombardia.
«Questa è una situazione – evidenzia il segretario generale, il varesino Enrico Vizza - dove la Regione Lombardia a nostro avviso deve farsi carico anche di sostenere progetti di formazione on the job per le attività definite pericolose. Ci rendiamo conto che c'è una difficoltà a reperire risorse umane che siano assegnate agli organi ispettivi. Dei 7 milioni di euro che vengono messi a disposizione per dotazioni, capi di abbigliamento e segni di riconoscimento, che è corretto dare a chi fa le ispezioni, crediamo si debba dare priorità alla assunzione del personale addetto alla vigilanza e a favorire progetti sulla sorveglianza sanitaria delle categorie produttive».
La Uil che è stata invitata a partecipare e a intervenire con proposte concrete ha sottolineato poi la necessità di avere un maggior numero di medici del lavoro. Nella seduta è emersa anche la richiesta di un maggior coinvolgimento degli RLS aziendali.
«Gli Rls aziendali – conclude Vizza - devono essere coinvolti o almeno informati degli esiti dei percorsi che hanno fatto gli ispettori. Accanto a questi aspetti tecnici ci sono poi i temi politici che abbiamo evidenziato anche al presidente della commissione d'inchiesta, ossia sostenere una proposta affinché venga istituito il reato di omicidio sul lavoro».