Non si parla solo di laureati alla fine del proprio percorso, ma anche di ragazzi appena diplomati o che la scuola non l’hanno mai finita; parliamo di tutti i giovani che si sono sentiti persi, senza speranza e abbandonati dalle politiche Italiane degli ultimi 10 anni, chi non ha trovato una posizione adeguata alle sue competenze, e di chi il lavoro non l’ha mai trovato.
Si tratta molto spesso più di una necessità che una libera scelta, commenta il Presidente della Repubblica; perché non si possono nascondere i problemi di crisi e disoccupazione, precarietà e salari inadeguati... tutto ciò che fa nascere un sentimento di sfiducia verso futuro, nei confronti del nostro paese.
Il rapporto Migrantes ci dice che dal 2006 al 2022 la percentuale di italiani che sono partiti è cresciuta dell’87%: ‘giovani confinati per anni in “riserve di qualità e competenza” a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai. Il tempo scorre, le nuove generazioni diventano mature e vengono sostituite da nuove e poi nuovissime altre generazioni, in un circolo vizioso che dura ormai troppo tempo’
Apprezziamo però il coraggio dei nostri giovani, che non si lasciano far intrappolare in questo circolo vizioso e crescono notevolmente dal punto di vista personale e professionale; che viaggiano, scoprono nuove realtà e sono però consapevoli di aver lasciato una bellissima terra.