Ieri... oggi, è già domani - 01 maggio 2023, 06:00

"i bandei" - le bandiere

In effetti, proprio sul "pennone" della stupenda "vecchia entrata" dell'Ospedale di Busto Arsizio, fanno "brutta mostra di sé" le tre bandiere che meriterebbero ben altra manutenzione.

"i bandei" - le bandiere

"L'e non a manèa da fò" (non è il modo di agire) - è Giusepèn che parla e lo vedo abbastanza "pizzu" (acceso - su di giri - un tantino alterato) a cu fa eco la figlia Maria "s'a ghe, po’" (cosa c'è papà). E Giusepèn parte diretto. "Sun pasò in piazza Uspedò e i oegi iin 'ndei sui bandei" (sono transitato in piazza dell'Ospedale -piazza Solaro- e lo sguardo si è posato sopra le bandiere) - "u ustu a manea chin tegnui ….l'e 'n scandal, senza ne buntò e ne caitò" (ho visto il modo con cui sono tenute … è uno scandalo, senza decoro e senza etica).

In effetti, proprio sul "pennone" della stupenda "vecchia entrata" dell'Ospedale di Busto Arsizio, fanno "brutta mostra di sé" le tre bandiere che meriterebbero ben altra manutenzione. C'è la bandiera Europea, il nostro bellissimo Tricolore e la bandiera della Lombardia. A definire le tre bandiere "stracci" sembra un ossimoro. Gli emblemi che dovrebbero rappresentarci, sono ridotti in uno stato abbietto e pietoso, da non credere. Gli "stracci" (unti e bisunti) hanno attraversato le angherie del tempo, in maniera orripilante. Eppure, dovrebbero essere difesi a oltranza.

"L'e teme se t'à invidu a scena, a cà mia e ti t'e troi a tuoia voncia, spurca da ven, da sugu e da burdelèi" (è come se ti invitassi a cena, a casa mia e tu trovi la tovaglia sporca, unta di vino, da sugo e da schifezze varie) - il paragone, per Giusepèn, calza appieno. Immaginarsi di andare a casa da qualcuno, per giunta, quale ospite e trovarsi di fronte a una tavola imbandita, con la tovaglia sporca di …. qualsiasi cosa, di certo non è bello per far onore alla cuoca.

Tornando al tema principale, Giusepèn tira in ballo lo stato di semi-abbandono della Piazza Solaro. "Prima ghea lì chi un vatamazza da pulman ….àn di ca l'a metean a postu, ma i bancheti ruti, i fiui tuci disgregai, a pensilina rugin ….l'e tuc teme 'l perde" (prima c'erano grossi pullman … avevano  detto che avrebbero messo a posto, ma le panche rotte, i fiori tutti fuori controllo, la pensilina ruggine …. è tutto fuori ordine)..

Poi, in stretto-italiano …. "a Busto Arsizio, trascurare il lavoro e lasciare ogni cosa fuori posto è da non tollerare …. è un mancato rispetto nei confronti dei Cittadini". Giusepèn è sconsolato. Ha l'aria di chi è deluso dal perdurare di simili situazioni. Poi, un ricordo. "Seu fioeu, i strài a ghen non ul mudron, i caretòn 'ndean avanti e in dre, ma ghea non in giru una figoa". Andiamo con la traduzione: (ero un ragazzo, le strade non conoscevano l'asfalto, i carretti andavano avanti e indietro per la città, ma non c'era in giro lo sterco degli animali). Anche perché (questo lo dio io a Giusepèn), "nogn fioeu, cuntu'l sidèl in man e 'na paleta, i figoei i u tieam su, par meti in di vasi di fiui" (noi ragazzi, col secchio in mano e una paletta, lo sterco dei cavalli, lo raccoglievamo, per usarlo quale concime, da mettere nei vasi dei fiori) …. ed è a questo punto che Giusepèn si rivolge a Maria e le dice "a to mama l'a disea sempar ….vò, Giusepèn, min bei i me geroni" (tua mamma, diceva sempre …. guarda Giuseppino, come sono belli i miei gerani).

Il problema su Piazza Solaro, a Busto Arsizio, va risolto, nel minor tempo possibile. Non è giusto che una piazza così funzionale, con una storia alle spalle, decorosa, abbia a soffrire per l'incuria che si vede a occhio nudo. La struttura del vecchio Ospedale, reclama ordine, ma non raffazzonato con interventi-tampone. Piazza Solaro, per il prestigio che ricopre, merita un "maquillage" accurato, per offrire alla città di Busto Arsizio, il giusto decoro che si merita.

Ginaluigi Marcora

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