Riaprire immediatamente il Servizio “real time” di Areu, l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia che informa in tempo reale degli interventi di ambulanze, automediche ed elisoccorso in tutte e dodici le province lombarde.
E' questo l'appello che arriva dai sindacati e dall'Ordine dei giornalisti lombardi dopo la sorprendente e improvvisa sospensione del servizio Real Time di Areu, il portale che rende pubblici - nel pieno rispetto della privacy e nel nome della trasparenza e del diritto di cronaca sancito dalla Costituzione - gli interventi dei soccorritori nelle aree pubbliche di tutta la Lombardia.
«L’Associazione Lombarda Giornalisti, il Gruppo Cronisti Lombardi, l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e Nazionale, i Comitati di redazione e i fiduciari delle testate lombarde riunitisi questo pomeriggio ritengono la scelta della Regione Lombardia -guidata dal presidente Attilio Fontana- un errore che mina gravemente il diritto all’informazione dei cittadini lombardi» le parole dei rappresentanti dei giornalisti lombardi affidati a una nota nel tardo pomeriggio di lunedì, dopo non aver ricevuto risposte in merito allo stop del servizio.
Alg, cronisti, Ordine regionale e nazionale, in un incontro urgente chiesto alla Regione, hanno fatto presente che il sito è stato chiuso senza alcun preavviso, lasciando i cronisti senza nessuna alternativa. «Guido Bertolaso, assessore al Welfare, durante l’incontro - prosegue la nota - non ha accettato di riaprire il servizio, ma ha parlato di valutare col ministero della Salute e il Garante della Privacy la funzionalità del portale, prima di decidere se e come riaprirlo».
«Una risposta inaccettabile, che a nostro avviso mostra la volontà di non riaprire. Ci sembra inoltre grave che, in tema di sanità, il primo intervento dei nuovi vertici regionali sia quello di “governare l’informazione” invece di preoccuparsi delle inefficienze della sanità stessa, che ha ben altre urgenze d’intervento. Il sistema “real time” Areu funziona, non viola regole e non impatta negativamente con nessuna attività di primo soccorso che si svolge sul territorio».
«Il diritto d’informazione ai cittadini garantito dall’attività dei cronisti non può essere limitato né può essere costretto a tornare – dopo 13 anni di sistema “real time” Areu – a un passato superato. Le nuove tecnologie vedono l’informazione esprimersi sempre più “in diretta” e con nuovi metodologie di diffusione: è inaccettabile che la Regione, invece, scelga di tornare indietro» prosegue la nota.
«L'oscuramento ai giornalisti di Areu rappresenta un'ulteriore limitazione alla libera informazione che fa il paio con l’infelice normativa sulla presunzione d’innocenza, conosciuta come Legge Cartabia, che sta limitando gravemente la diffusione di notizie di carattere giudiziario» sottolineano i giornalisti lombardi.
«Alg, cronisti, Ordine dei Giornalisti, insieme ai colleghi delle testate lombarde denunciano il nuovo quadro di regole restrittive che si sta diffondendo in Lombardia e che limitano il diritto, sancito dalla Costituzione, dei cittadini ad essere informati. Per contrastare questi scenari coinvolgeremo i consiglieri regionali, i deputati e i senatori della Lombardia, a partire dal sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini» aggiungono.
Giovedì 20 aprile alle 12.00, a Milano in piazza Città della Lombardia sotto la sede della Regione, sarà quindi organizzato un presidio di protesta «a cui sono invitati tutti i colleghi e la cittadinanza che ha a cuore il principio della libera informazione».