Da sempre, quando la Pasqua fa capolino, la città di Varese per poco meno di una settimana si trasforma nell’ombelico del mondo del basket giovanile.
È l’ora del Garbosi, ritorna il Giovani Leggende, dopo la pausa forzata del Covid: due tornei che fusi insieme porteranno sotto al Sacro Monte e in tutta la provincia 152 squadre, oltre mille atleti e un numero complessivo di persone - compresi dirigenti, accompagnatori e famiglie - di qualche migliaia.
Un spot per la pallacanestro del futuro e un spot per la città, nel solco di chi, passando da qui, ha sfondato. Non solo Re Le Bron James nel 2000, ma anche diversi altri protagonisti NBA, star dell’Eurolega e tantissimi professionisti o ex professionisti italiani, da Stefano Mancinelli ad Alessandro Gentile, da Andrea De Nicolao a Denis Marconato, da Diego Flaccadori ad Awudu Abass, senza dimenticare l’enfant du pays Andrea Meneghin.
Le due manifestazioni sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Camera di Commercio: presenti fra gli altri anche il sindaco di Varese Davide Galimberti, quello di Malnate Irene Bellifemine e l’assessore allo Sport di Palazzo Estense Stefano Malerba, uniti nel ringraziare chi si impegna per dare tale lustro a Varese e al suo territorio.
Edizione numero 31 per il Giovani Leggende, attuale denominazione di un trofeo che è nato come Rizzi per poi chiamarsi Barillà. L’organizzazione - che vede a capo il tandem Il Basket Siamo Noi-ASD Bugs Malnate - ha voluto abbracciare tutto il territorio della provincia: le partite (in campo andranno gli under 17) si svolgeranno infatti non solo al Campus (con gran finale al Lino Oldrini la sera di Pasquetta alle 21), ma anche a Malnate, a Gallarate, e a San Giorgio sul Legnano.
In campo 16 squadre (divise in 4 conference), tra cui le straniere Urspring Academy (Germania), il Bayern Monaco (Germania) e i veterani (perché spesso storicamente presenti) di Team Ohio (USA), 38 partite, 10 mila spettatori previsti e 200 giocatori partecipanti: questi i numeri di un contenitore che vedrà anche la novità di un clinic aperto ad arbitri e addetti ai lavori e, soprattutto, l’edificante e socialmente importante meccanismo dell’ospitalità da parte delle famiglie afferenti alle squadre locali (Pallacanestro Varese, Varese Academy, Varese Basketball, Malnate Bugs, BBG Basketball Gallaratese e Aba Legnano) dei giovani atleti che vengono da fuori. Un abitudine dell’era prepandemica che oggi significa ritorno alla normalità.
«Quattro sono per noi le parole chiave - afferma il presidente del BSN Umberto Argieri, portavoce del GL insieme al presidente dei Malnate Bugs Fabio Giani - dovere, rispetto, piacere e passione. Dovere perché ci sentiamo di avere una forte responsabilità nel portare avanti quello che è un patrimonio della città: quando ci è stato chiesto di dare una mano, non abbiamo esitato. Rispetto, perché nutriamo questo forte sentimento nei confronti di chi ci ha preceduto. Piacere, perché è un piacere poter fare qualcosa per Varese e per lo sport che amiamo. Passione perché è quella che muove tutto, è nel nostro DNA ed è la benzina che mesi fa ha permesso la nascita di Varés, il contenitore di responsabilità sociale della Pallacanestro Varese che ci vede protagonisti insieme alla società».
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Edizione numero 42, invece, per il Trofeo Garbosi, dedicato alle categorie Esordienti, under 13 e under 14 (quest’anno presenti anche due squadre di atleti diversamente abili). A promuoverlo, come sempre, il volto e il sacrificio dell’ex campionissimo Paolo Vittori, che nella mattinata odierna ha snocciolato le cifre della storia: 2050 città coinvolte in 42 anni, 35 mila ragazzi e ragazze, 4500 dirigenti, oltre 3000 partite, oltre 300 mila persone transitate da Varese, 110 squadre estere invitate e 1000 impianti sportivi sede di gara. Numeri che declinati al 2023 parlano di 58 team iscritti, 44 città rappresentate, 7 regioni, 114 incontri, 760 atleti (più 120 dirigenti), 60 arbitri e 12 impianti di gioco.
I match prenderanno il via venerdì per concludersi sempre a Pasquetta nel palasport di Malnate. Durante le gare - come annunciato da Luca Vittori, figlio di Paolo - verrà sperimentata la regola della rimessa veloce, ovvero senza la partecipazione dell’arbitro, un modo per rendere più rapidi e godibili i ritmi.
Il Trofeo Garbosi si è anche impegnato per il sociale: gli organizzatori hanno donato 2000 euro alle suore di via Luini che ogni giorno si occupano di dare da mangiare a decine di poveri della nostra città.
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