Busto Arsizio - 02 aprile 2023, 08:00

VIDEO. Chi siamo? Uno, nessuno e centomila

Le infinite personalità dell’uomo: Umberto Galimberti ha affrontato il problema dell’identità a Busto

VIDEO. Chi siamo? Uno, nessuno e centomila

La nostra mente ha infiniti abitanti e non esiste un “io” che ci identifica. Questo è stato il tema discusso durante la conferenza di Umberto Galimberti, a conclusione delle Giornate Pirandelliane. L’intervento - fortemente voluto da Federico Grassi, curatore artistico del progetto - si è tenuto al Teatro Sociale “Delia Cajelli”.

Proprio per ricordare Delia Cajelli sono state organizzate le Giornate Pirandelliane, la cui stagione 2023 si è chiusa l’1 aprile trattando uno dei maggiori capolavori di Pirandello: “Uno, nessuno e centomila”. Questo libro tratta il tema dell’identità, che è stato sapientemente discusso da Umberto Galimberti, spaziando dagli antichi Greci a Platone a Freud.

«Uno è nessuno, ed è nessuno perché noi siamo centomila - ha esordito il filosofo -. Centomila soggettività, centomila figure, centomila personalità - di cui non siamo granché consapevoli».

La nostra identità non corrisponde ad una sola personalità: ognuno di noi ospita infiniti abitanti, alcuni dei quali sono contraddittori e antitetici. L’Io, quindi, è uno pseudonimo, non esiste nella realtà.

L’io è solo uno dei nostri abitanti, è il complesso che ha un rapporto migliore con la realtà, ma la verità è che siamo pieni di personalità contrastanti: ognuno ha in sé l’anziano e il bambino, la femmina e il maschio, il padre e la madre, e così via.

«Se dico “Io ti amo”, chi è che parla? – Ha continuato Galimberti - Il mio desiderio, la mia passione, la mia immaginazione, la mia idealizzazione, la mia voglia di emancipazione, l’angoscia della solitudine? Chi è che parla? Chi sei tu? Non si sa chi parla, non c’è solo l’io. L’io non riflette la nostra identità». Ognuno di noi è abitato anche dalla follia, a cui - troppo spesso - non si presta attenzione. Ne sono testimonianze i sogni, ma anche le opere d’arte, che non possono essere create utilizzando la ragione. La ragione è un sistema di regole, e con le regole non si può costruire niente di creativo.

 La follia è dentro di noi, ma siamo abitati anche dalla specie, una dimensione della natura, che è antitetica all’io. Tra i due non c’è alleanza, ma conflittualità. La specie non è interessata agli individui, ma al ricambio degli individui, e l’essere umano subisce questo dilemma - spesso senza rendersene conto - a partire dall’adolescenza.

 

Tutto questo fa soffrire l’uomo e lo porta alla scoperta di un altro dei suoi abitanti: la schizofrenia, la scissione dell’io.

Ed ecco che allora l’essere umano inizia a chiedersi chi è veramente. Ma per questa domanda non esiste risposta: noi siamo uno, nessuno e centomila.


Alessia Martignon

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