«Ho iniziato in prima media, quindi ormai sono 12 anni che gioco, ho sempre nuotato perché mio papà mi ha sempre portato in piscina, con i miei fratelli più piccoli», ha iniziato a raccontare Roberto Caspani, giocatore della Busto Pallanuoto Paglini Store.
Ma poi, il nuoto non l’ha più convinto: «Come un po’ tutti i pallanuotisti mi sono stufato di nuotare». E allora Roberto, milanista “di famiglia”: «Mi piaceva il calcio, la palla, ho unito le due cose, ho iniziato e ho visto che ero più bravo a giocare a pallanuoto che a calcio, quindi ho continuato».
Studente a tempo pieno: «Ho iniziato quest’anno il primo anno di magistrale al Politecnico di Milano in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio».
E poi la sera in piscina, con tanti sacrifici per la sua passione: «Diciamo che è abbastanza faticoso, io sono di Novara. Faccio il pendolare all’università e poi vengo qui a Busto 3 volte a settimana e il resto dei giorni mi alleno a Novara da solo. Perché venire qui tutti i giorni sarebbe molto complicato, però con questo stratagemma sono riuscito a coniugare le due cose. L’ho sempre fatto, anche alle medie e superiori, senza fare il pendolare. Adesso è un po’ più complicato però con la passione si riesce a fare».
Inoltre nella vita di Roberto, non sono sicuramente mancati i viaggi: «Ho iniziato a Novara, poi sono venuto a Busto in terza superiore 6 anni fa. Poi ho fatto un anno in America, ho fatto la quarta superiore lì, dove ho anche giocato. Poi sono andato a Vigevano, con la pandemia sono tornato a Novara».
E, infine, l’approdo a Busto: «L’anno scorso Luca Polacchi, il nostro allenatore, mi ha richiamato: era il mio allenatore a Novara parecchi anni fa, siamo sempre stati in buonissimi rapporti, speravamo un giorno di ritrovarci, l’anno scorso c’è stata questa possibilità. Io ho ritenuto fosse la scelta opportuna, mi è piaciuto subito l’ambiente e infatti poi ci siamo tolti qualche soddisfazione perché abbiamo vinto il campionato e siamo stati promossi. Sono molto felice della mia scelta».