Dopo la nomina del nuovo presidente Alberto Falciglia, che ha preso le redini del circolo di Busto Arsizio di Fratelli d’Italia dopo le dimissioni «con l'amaro in bocca» di Massimiliano Nardi (leggi qui), è stato costituito il direttivo cittadino del partito.
Lo compongono, insieme allo stesso Falciglia, il vicepresidente Raffaele Mosconi e i consiglieri Francesco Attolini, Ettore Mazzucchelli, Paolo Montani, Andrea Tomasini.
«Lo abbiamo ristretto leggermente. È composto da persone che hanno lavorato insieme al direttivo precedente e che tutto il circolo conosce», spiega il neo-presidente. Che aggiunge: «Dopo il buon risultato ottenuto alle elezioni regionali da parte di Luca Folegani, dobbiamo cercare di sviluppare quello che di positivo è stato fatto. Abbiamo la campagna di tesseramento: c’è la voglia di rivolgerci in particolare ai giovani, considerando anche che abbiamo ottenuto un buon risultato con un candidato poco più che trentenne. Dopo le ultime tornate elettorali, possiamo tornare ad avere un focus sulle attività e sulla politica della città. Finalmente rimettiamo la chiesa al centro della piazza».
Inevitabile, però, fare un passo indietro dopo la mancata candidatura al Pirellone di Francesco Lattuada – bloccata dai piani alti del partito – che tanto ha fatto discutere. Malumori definitivamente archiviati nella sede di via Daniele Crespi? «Si sono appianati, il tempo medica tutto – dice Falciglia –. Al massimo ci potranno essere poche voci e fuori dal coro. Stiamo tornando verso la compattezza più completa e così riusciremo a fare il lavoro che Busto ci chiede e merita».
Falciglia ha avuto modo di confrontarsi con Lattuada: «Un po’ di amarezza c’è ancora – racconta – ma si sta lavorando per riuscire a superare questo momento. Checco è una delle colonne portanti della destra bustocca, non possiamo perderlo e non lo perderemo».
Alle regionali, che hanno confermato il ruolo di primo partito di Fratelli d’Italia, non ha fatto seguito nessuno “scossone” sull’assetto amministrativo bustocco. Detto più esplicitamente, sulla composizione della giunta, che vede tre assessori leghisti contro uno solo in quota Fratelli d’Italia (oltre al sindaco), sebbene in assise – col passaggio di Massimo Rogora dal Carroccio ai “meloniani” – questi ultimi abbiano superato gli alleati (4 a 3).
Qualcosa da rivedere o al momento si va avanti così? «Si prosegue così – risponde Falciglia –. Siamo contenti, ci sono ancora da chiudere alcune posizioni già discusse su cui si erano trovati degli accordi precedentemente. Per il futuro non si sa mai, è tutto da scrivere. Ma al momento si rimane così».