È una separazione consensuale quella tra Emanuele Fiore e il gruppo guidato da Gigi Farioli. L’ex sindaco rimane in Popolo, Riforme e Libertà insieme a Giuseppina Lanza, da qualche giorno consigliera provinciale delegata al Territorio, mentre Fiore “inaugura” il gruppo misto nel Consiglio comunale bustocco.
I primi due – fa sapere Farioli – continueranno a impegnarsi in quella «proposta visionaria sta diventando un progetto politico». Ossia il gruppo consiliare che, di fatto, è stato precursore del Terzo polo. Progetto che non collima con la «candidatura civica espressione di quell'area popolare e cattolica a cui sono radicato», spiega Fiore. Ecco allora la separazione o, per usare le parole del consigliere borsanese, la «riorganizzazione dei gruppi».
«Non è la fine di un percorso»
Fiore ricorda che negli ultimi tempi alcuni «compagni di viaggio» che avevano sostenuto la candidatura a sindaco di Farioli hanno abbandonato il progetto: «Quasi da subito Alberto Amato e gli amici di Cambiamo, seguiti poi da Giuseppe Ferrario (mio predecessore in Consiglio comunale) con il suo Popolo della Famiglia (ora Democrazia e Sussidiarietà), lasciando quindi di fatto quasi solo la componente partitica del Terzo polo (Azione e Italia Viva). Preso atto di questa realtà ed essendo la mia una candidatura civica espressione di quell'area popolare e cattolica a cui sono radicato, per una miglior libertà di azione reciproca abbiamo deciso consensualmente di creare due gruppi distinti».
Ecco dunque le ragioni di questo passo che, dicono, non si deve quindi imputare alle note diversità di vedute sul termovalorizzatore di Borsano: Farioli fu tra i promotori della nascita di Neutalia, mentre Fiore fa parte del comitato No Inceneritore.
Il secondo oggi comunicherà alla presidente del Consiglio Laura Rogora la sua decisione. Ma «questa separazione – precisa – non è sicuramente da vedere come la fine di un percorso, quanto come una possibilità di crescita. Da parte mia infatti cercherò di coinvolgere realtà (movimenti, associazioni e partiti) che si ritrovano in quell’area popolare e cattolica alle quali offro la mia disponibilità a lavorare insieme e diventare loro punto di riferimento e rappresentanza in Consiglio comunale per essere qualificativi nella nostra realtà cittadina anche in prospettiva. In quest’ottica la mia azione non sarà di opposizione preconcetta ma di confronto serio e onesto con tutte le forze, di maggioranza e opposizione, per il bene esclusivo della città di Busto».
Le telefonate tra Farioli, Renzi e Calenda
In attesa dei prossimi passi che il Terzo polo muoverà a livello nazionale, Farioli e Lanza (coordinatrice cittadina di Italia Viva insieme a Davide Boniotti) continueranno quindi a lavorare nell’assise bustocca nel gruppo denominato Popolo, Riforme e Libertà.
«Questo progetto – ripercorre Farioli – nasceva nel 2021 come una intuizione, provocazione e proposta politica che allora apparve come un unicum a livello regionale e provinciale. La proposta innovativa di una sorta di centro liberale, popolare, riformista, alternativo ai due estremi e populismi che metteva insieme l’ala popolare europea e l’ala riformista che voleva costruire un percorso distinto dal Pd».
A distanza di qualche tempo, o – per dirla con le parola di Farioli – «tre ere politiche dopo» – mi inorgoglisce che quella cosa visionaria è diventata il progetto politico di Renzi e Calenda, come entrambi mi hanno sottolineato nel corso di due telefonate».
Il capogruppo di Prl evidenzia che «Busto è stata determinate per l’elezione del Consigliere regionale del Terzo polo, Giuseppe Licata. E ancora di più per un cambio in Provincia. Qui è partito l’invito a rompere gli schemi».
E da qualche giorno, Giuseppina Lanza ha ricevuto a Villa Recalcati da Marco Magrini la delega al Territorio: «Ringrazio il presidente Magrini per incarico, spero esserne all’altezza – afferma –. È una delega importante: a me sta davvero a lo cuore sviluppo del nostro territorio. Ci sarà tantissimo da lavorare».
Divisi sull’inceneritore, uniti su molti temi
Ora, seppure in gruppi distinti, la collaborazione fra i tre consiglieri prosegue. «Emanuele si era candidato come civico nella lista liberale e popolare e ha posizioni da noi condivise su moltissime battaglie – precisa Farioli –. Ci ha diviso il tema inceneritore, ma ciò non ha impedito di avere una proficua collaborazione su diversi argomenti».
L’ex sindaco afferma che «il nostro gruppo è stato centrale con molte battaglie e mozioni. Alcune sono state votate ma accompagnate da inerzia. Nulla si è fatto sulle politiche a sostegno della natalità e della famiglia. Per le comunità energetiche, dopo due anni dal nostro intervento, oggi arriva un timido atto di indirizzo. E sono molto preoccupato per le partecipate, per le quali è indispensabile agire subito».
Farioli critica anche la «gestione politica sul tema dell’ospedale» ed è pronto a proporre che «il Comune si faccia parte attiva con Provincia e Regione per rilanciare il piano d’area Malpensa».
Battaglie e proposte per le quali permane la comunità d’intenti con Fiore, che dall’opposizione (dalla «minoranza, l’opposizione alla città la fa la maggioranza», punge Farioli) continuerà a «collaborare con tutti e a pungolare su temi importanti, come l’indagine epidemiologica».