Valle Olona - 06 marzo 2023, 09:40

L’esempio del partigiano Natale Perin: «Meglio una brutta democrazia che una bella dittatura»

L’Anpi ha presentato la videointervista al cittadino benemerito della staffetta partigiana. Una testimonianza, un esempio per il presente

L’esempio del partigiano Natale Perin: «Meglio una brutta democrazia che una bella dittatura»

Ieri, domenica 5 marzo, l’Anpi - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - ha presentato la videointervista a Natale Perin, partecipante della staffetta partigiana e cittadino benemerito. L’incontro si è svolto all’auditorium Peppo Ferri di Gorla Minore, con la partecipazione di numerose istituzioni.

Ad arricchire l’evento anche il Centro Musicale Carlo Ronzoni e l’intervento di Valerio Mariani. A moderare la serata Santina Buscemi, iscritta all’Anpi e giornalista: «Ricordare il passato ci dà anche uno sguardo di consapevolezza verso il presente».

L’obiettivo dell’evento non era solo uno sguardo verso ciò che è stato, ma far tornare a casa i presenti con una consapevolezza più forte di ciò che succede tutti i giorni intorno a noi.

Lo ha confermato Paolo Airoldi, presidente dell’Anpi Gorla Minore: gli accadimenti della Seconda Guerra Mondiale devono servire come monito per il presente, per evitare situazioni disastrose e belliche, ma anche occasioni di violenza.

«Dunque, Natale, grazie - ha affermato Paolo Airoldi - Grazie a te, grazie alla tua forza e alla tua vitalità, che sono e che siano di esempio per tutti noi».

Natale Perin ha proprio questo scopo: far conoscere gli orrori che ha vissuto, in modo che questi non si ripetano. E per farlo, parte dai più giovani, i bambini, recandosi nelle scuole.

Racconta ai ragazzini quello che sottolinea anche nella videointervista: la sua vita è stata dura fin da subito, segnata dalla partenza del padre per il fronte, dal trasferimento che lo ha costretto a lasciare il Veneto per venire in Lombardia, dalle incursioni aeree, dall’impossibilità di studiare, dalle bombe, dalla paura.

Eppure, ha sempre dato il proprio contributo, schierandosi dalla parte della libertà: ha partecipato alla staffetta partigiana, aiutando i giovani della Resistenza a scappare dai nazifascisti. Li ha nascosti nei boschi a lui tanto familiari, aiutandoli a raggiungere la Svizzera.

Grazie alla sua opera e a quella di altre persone come lui, l’agognato giorno della Liberazione è arrivato: «Per chi ha vissuto la guerra e ha portato a casa la pelle è stata una gioia», ha affermato.

Ricorda che i partigiani sono scesi dalle montagne, e tutti esultavano: chi rideva, chi piangeva di gioia, chi ricordava gli accadimenti e i caduti, ciascuno invaso dal sollievo.

Il 28 novembre 2015 è stato onorato con la medaglia di bronzo per la Resistenza, che mostra con orgoglio.

Sul palco dell’auditorium Peppo Ferri ha ribadito: «Dobbiamo essere uniti. Se ognuno guarda a casa sua, non si combina niente. Ogni Paese deve essere sovrano e libero, in democrazia. Meglio una brutta democrazia che una bella dittatura».

Così la pensavano tutti i partigiani, come Rodolfo Gallazzi, morto mentre cercava di occupare un deposito di armi dei tedeschi insieme ai suoi compagni.

Ieri sera, la sua storia è stata raccontata da Valerio Mariani, vice-presidente Fivl, che ha dichiarato: «Grazie a lui, e a tanti come lui, oggi possiamo celebrare qualcosa di grande».

Alla fine dell’incontro, anche le istituzioni hanno preso la parola per ringraziare Natale Perin: il Consigliere Regionale Samuele Astuti, il Presidente della Provincia Marco Magrini, il sindaco di Gorla Minore Vittorio Landoni, l’Assessore alla Cultura Annalisa Castiglioni, che ha invitato i presenti a divulgare la testimonianza ascoltata.

Alessia Martignon

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