Politica - 16 febbraio 2023, 16:00

L’analisi di Valentina Verga: «La politica e Busto tornino a fare rete nel territorio»

Astensionismo record, Busto senza rappresentanti, ma anche la presenza di una sola donna tra gli eletti. Le urne hanno restituito diversi elementi su cui bisognerebbe riflettere per Valentina Verga, vicepresidente della Provincia di Varese e consigliera comunale bustocca, candidata a queste elezioni regionali con il Pd

L’analisi di Valentina Verga: «La politica e Busto tornino a fare rete nel territorio»

Astensionismo record, Busto Arsizio senza rappresentanti, ma anche la presenza di una sola donna tra gli eletti.
Le urne hanno restituito diversi elementi su cui bisognerebbe ragionare per Valentina Verga, vicepresidente della Provincia di Varese e consigliera comunale bustocca, candidata a queste elezioni regionali con il Partito Democratico.

«Il dato più allarmante è quello dell’astensionismo, che dovrebbe far riflettere tutti – osserva –. Ed è allarmante anche che Busto Arsizio non abbia nessun rappresentante. Ma quando inizieremo a capire che Busto, per il tipo di città che è, deve rioccupare un ruolo centrale sarà sempre troppo tardi».

Come candidata, nelle scorse settimane Verga ha avuto modo di girare per il territorio: «Quello che ho riscontrato – racconta – è che Busto venga percepita come autoreferenziale, come chi vuole fare “la più bella” della classe, della lista. Busto, invece, deve tornare a fare rete nel territorio in cui è inserita; i temi in comune non mancano e noi siamo sì i più grandi, ma, se non giochiamo le partite insieme a chi ci sta intorno, potremo essere grandi quanto si vuole, ma poi quando c’è da votare non abbiamo nessun riscontro. Se l'amministrazione su questo non ha brillato, dobbiamo essere noi a farlo».

Di più: «Una politica già così debole, se non fa rete tra i territori non ha possibilità di esistere. La mia critica – e autocritica – riguarda l’incapacità sinora mostrata da tutti i partiti, ma io parlo per il mio, a tutti i livelli, partendo da quello cittadino, di fare rete, di rinnovarsi, di riallacciare i rapporti con gli altri circoli, con il territorio. Facciamo fatica? Allora uniamo le risorse, così da poter crescere. Ci si potrà ritenere soddisfatti quando Busto Arsizio riuscirà a esprimere dei propri candidati che potranno portare questo territorio in Regione e a Roma».

Critiche e autocritiche decise, al netto di un risultato personale che l’esponente del Pd giudica positivo: «Le preferenze sono arrivate e sono un numero rilevante, tanto a Busto quanto fuori città, e non è scontato». 1.532 i voti complessivi, 696 dei quali ottenuti nella sua città. È, complessivamente, la candidata di Busto più votata.

Ma le note liete finiscono qui. Verga infatti fa notare che «fa veramente amarezza il fatto che su sette eletti ci sia una sola donna, peraltro arrivata seconda nel suo partito (Francesca Caruso di Fratelli d’Italia, ndr). Anche questo fa riflettere».

Per lei, prima vicepresidente donna a Villa Recalcati, «si intuisce che l’investimento dei partiti nel ruolo femminile spesso è più di facciata che reale. Certo, in questo caso bisognava prendersi i voti, non c’erano liste bloccate, quindi sta anche alla nostra capacità. Però ci sono motivi profondi per i quali le donne spesso fanno più fatica degli uomini a fare politica e a conciliare vari aspetti. E anche questo è un dato significativo che non ci si può nascondere».

R.C.

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