Busto Arsizio - 12 febbraio 2023, 08:00

I falafel che Shoua portava alle amiche bustocche, «i più buoni del mondo». Quel mondo che nel dolore diventa minuscolo

La tragica scomparsa della donna nel terremoto in Turchia con le figlie e gli altri familiari e quel pegno di cura e amicizia che nulla potrà distruggere

«Avevo una giovane amica siriana che mi faceva i falafel...». Questa frase viene deposta con pudore sui social da una donna che in questi anni ha avuto la gioia di conoscere Shoua, scomparsa con le figlie e altri familiari nel terribile terremoto che ha colpito la Turchia. LEGGI QUI

Una tragedia che non è lontana, non lo può essere: lo gridano non solo i numeri delle vittime, bensì l'immensità del dolore che ci scuote fin qui, le scene che ci arrivano sugli schermi dei televisori e dei telefoni e ci tolgono il fiato, le immagini che ci divorano dentro.

Lo sussurra anche questo ricordo. L'amica di Shoua a Busto Arsizio - dove la donna viveva da moltissimi anni - chiede di non essere nominata, perché ci sia solo lei al centro: quella giovane donna di origine siriana, che si è dedicata alla famiglia, ha allevato i figli e ha saputo tessere rapporti di amicizia anche così. Quando le sue bambine andavano a pranzo dall'amica bustocca, le portavano «i suoi falafel, i migliori del mondo». 

Con tutte le cose che ci sono da fare, quando ci si deve prendere cura di una famiglia, a maggior ragione numerosa, non tralasciava di compiere quel gesto. Di cucinare con cura e di donare poi quel piatto, pegno della sua terra, delle sue origini.

I falafel di Shoua erano i più buoni di un mondo che è immenso e ricco di culture e tradizioni, eppure diventa minuscolo quando si stringe nel dolore. Perché siamo tutti connessi, e non solo dagli smartphone e dai social. Perché la vita ci bussa dentro, con le sue piccole gioie e con i suoi grandi drammi.

Shoua non c'è più, ma la sua gentilezza resta scolpita nella memoria di coloro che hanno potuto gustare la sua amicizia. Di cui i falafel preparati con amore sono un simbolo indistruttibile.

Marilena Lualdi