Atleti ed ex atleti del territorio, dirigenti, insieme a grandi campioni di livello internazionale, ma anche personalità della politica, dell’imprenditoria e del giornalismo.
L’iniziativa Varese per lo Sport ha richiamato al ristorante da Gennaro duecento persone. È stata l’occasione per celebrare le eccellenze sportive del territorio e non solo, ma anche per sostenere l’impegno di Gigi Farioli, candidato con Azione-Italia Viva al Consiglio regionale alle elezioni del 12 e 13 febbraio.
Tra i presenti, Luis Scola e Toto Bulgheroni, rispettivamente amministratore delegato e consigliere d’amministrazione della Pallacanestro Varese, Guido Borghi, presidente della società Varesina Incremento Corse Cavalli e il campionissimo di ciclismo Vincenzo Nibali.
“Lo Squalo”, oltre a Giro d’Italia e Tour de France, nel suo palmares può vantare anche una Tre Valli Varesine e conosce bene la provincia di Varese, dove si è allenato spesso.
Proprio lui ha consegnato tre maglie: a Gigi Farioli, all’altra candidata Anna Lisa Renoldi e all’imprenditore saronnese e già parlamentare Gianfranco Librandi.
«Chi l’avrebbe mai detto che Nibali avrebbe tirato la volata a Farioli», ha scherzato l’ex sindaco di Busto Arsizio “in maglia rosa”, esprimendo «commozione, entusiasmo, senso di riconoscenza» nei confronti dei presenti, che «hanno scelto noi anziché a Sanremo e la Juventus. Perderemo rispetto alla share, ma abbiamo vinto la battaglia dello sport».
Da ex pallavolista della Bustese – ma ha militato anche in Serie B con la Pallavolo Varese – Farioli ha sottolineato che «lo sport è passione, formazione, educazione, crescita economica. Nella nostra provincia, secondo gli studi Confindustria Varese e Liuc, è l’unico parametro vero di indice sociale in cui siamo primi. Non dobbiamo sentirci appagati, perché uno sportivo non si siede mai».
E ancora: «Lo sport è la buona politica. E non dobbiamo essere “politicanti” con lo sport».
Da bustocco a Varese, Farioli ha messo da parte i campanilismi: «Il campanile è identità positiva, il campanilismo è una degenerazione. La stessa differenza che distingue buona politica e populismo. E noi siamo per lo sport e la buona politica».
Dopo la candidata Renoldi, sono intervenuti anche Librandi e il giornalista e professore universitario Paolo Del Debbio. Quest’ultimo ha rivelato che per spiegare ai suoi studenti l’economia e il funzionamento della società, il modello dello sport si presta benissimo: «Lo sport inserisce la competizione; vanno avanti i migliori e così dovrebbe essere anche nella nostra società. Ma chi non è primo non viene scartato, può fare altro. E poi c’è la lealtà: i veri sportivi sono un giacimento di umanità per tutti. Sono un esempio positivo all’interno della nostra Italia».
Ai candidati, da parte sua, «l’augurio di rendere ancora più competitiva la Regione».