Riprendere e rilanciare la legge sul piano d’area Malpensa. E, insieme, porre la conciliazione tra lavoro e famiglia al centro di nuove dinamiche per lo sviluppo, anche a beneficio della crescita demografica, proiettando a livello regionale il progetto People lanciato da Confindustria Varese.
Su questo duplice impegno si concentra Gigi Farioli: il candidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio con Azione-Italia Viva sta preparando un manifesto con al centro queste tematiche che chiederà di sottoscrivere ai candidati della provincia di Varese.
«È importante che a livello regionale ci sia una rappresentanza qualificata che si interessi del territorio – sottolinea Farioli –. Questi due temi devono unire e non dividere. Rivolgo il mio appello a tutti i candidati della provincia di Varese e a tutte le forze politiche affinché su questo parta subito un impegno del Parlamento regionale lombardo».
Riprendere la legge sul piano d’area Malpensa
Ecco allora l’invito di Gigi Farioli a impegnarsi per «una legge regionale – secondo le indicazioni delle programmazioni di area vasta e secondo i più recenti indirizzi europei e nazionali – che identifichi strumenti, incentivi di governo territoriale in senso infrastrutturale, ambientale, economico, finanziario per l’indotto dell’area Malpensa».
L’ex consigliere regionale e sindaco di Busto Arsizio ricorda che «a cavallo fra gli anni Novanta e i primi Duemila, quando c’era il sogno di una Grande Malpensa, Regione Lombardia fece una legge speciale (la famosa legge sul piano d’area Malpensa) cercando di coinvolgere la provincia di Varese e l’intero indotto, evidenziando tutte quelle opere infrastrutturali e non solo che potevano far sì che Malpensa fosse uno strumento competitivo di sviluppo e di governo del territorio.
Ormai quella legge è stata lasciata cadere e penso sia indispensabile riadottare una programmazione legislativa e amministrativa di questo genere. Con il coinvolgimento non solo della Provincia di Varese, ma anche della Città Metropolitana di Milano e soprattutto delle forze economiche, sociali e associative. È tempo di farlo diventare un impegno dell’organismo regionale, soprattutto in un momento in cui come Regione siamo chiamati a essere motore competitivo d’Europa».
E «se è vero che oggi si sta discutendo di masterplan, di investimento cargo, di rilancio Malpensa», secondo Farioli «le decisioni non potranno esaurirsi attraverso una semplice contrattazione tra i Comuni di sedime e Sea. Malpensa deve essere un vero volano di crescita e di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, finanziario, ambientale e infrastrutturale».
Benessere sociale e contrasto alla denatalità
Il secondo appello del candidato di Azione Italia Viva parte dalla considerazione che «il mondo economico e imprenditoriale varesino, tramite Camera di Commercio, Confesercenti, Confartigianato, Confindustria, si è dimostrato lungimirante e consapevole del fatto che in un periodo di crescita e di sfida complessiva internazionale, occorre avere una visione ad ampio raggio, che coinvolga tutti gli attori decisori, a ogni livello».
Per di più, è stato eletto presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello che, ricorda Farioli, «era stato il promotore del progetto People basato sulla consapevolezza che il mondo dell’impresa e il mondo dei decisori devono porsi come priorità la battaglia politica strategica contro la decrescita, anche demografica. Con al centro i temi del benessere familiare e sociale, della conciliazione tra lavoro, impresa e famiglia».
Il progetto People catturò l’interesse di Farioli e venne presentato pubblicamente dall’associazione da lui promossa, l’Officina delle Idee 2.0.
«Purtroppo non ha avuto ancora una consapevole adesione di molti enti locali, ma può diventare un progetto su scala regionale – afferma con convinzione l’esponente del Terzo polo –. La mia proposta è che questi temi diventino oggetto da subito del nuovo parlamento e del nuovo governo regionali, tenuto conto che la consapevolezza e la crescita non si limitano semplicemente al Pil.
E che questo non è un fattore rilevante solo eticamente e socialmente, ma è anche economicamente importante per le nostre zone».