Economia - 03 febbraio 2023, 19:28

Bitcoin: tutto quello che c'è da sapere sul mining della crypto

Il Bitcoin e le altre criptovalute presentano per chi investe nel settore rischi molto elevati

Bitcoin: tutto quello che c'è da sapere sul mining della crypto

Il Bitcoin e le altre criptovalute presentano per chi investe nel settore rischi molto elevati, che ovviamente sono direttamente proporzionali alle performance potenziali realizzabili. È opportuno sottolineare, tuttavia, che esistono altri metodi per estrarre valore da una tecnologia che di suo è in grado di offrire molteplici opportunità; tant'è vero che il più conosciuto fra questi non richiede nemmeno l'impiego di capitale, per acquistare e rivendere i token oggetto dell'operatività: come avranno intuito i più esperti, si fa riferimento all'attività di estrazione propria del Bitcoin e delle valute virtuali che adottano un protocollo di validazione Proof of Work. La procedura in questione prevede in particolare l'attribuzione di asset digitale al cosiddetto minatore, dopo che il medesimo ha portato a termine l'esecuzione di calcoli molto complessi, implementati con il supporto di programmi specifici, al fine di risolvere un algoritmo.

La procedura di estrazione di Bitcoin

È importante precisare, quindi, che il Bitcoin mining non permette di tradurre la suddetta attività in una ricompensa in valuta fiat, di conseguenza occorrerà un passaggio intermedio, per convertire eventualmente la criptovaluta ottenuta nella divisa corrente desiderata. Analizzando tecnicamente la procedura di estrazione, la stessa si configura come l'acquisizione di dati protetti da una crittografia, basata sull'algoritmo SHA-256: per riuscire a implementare tutti passaggi, naturalmente, si rende necessario la potenza di calcolo di un computer, dotato di un hardware con determinate caratteristiche. Difatti come già anticipato, minare crypto impegna la macchina così tanto da provocarne un forte surriscaldamento, fino ad arrivare all'usura precoce del device nel caso non si utilizzassero componenti progettate ad hoc. Inoltre l'attività di mining implica un alto consumo di energia, un costo che si somma a quello relativo all'aggiornamento hardware per il deterioramento dei computer e che va considerato nel computo totale tra entrate e uscite.

Quest'ultima riflessione è di estrema importanza in quanto ci sarà un momento in cui l'estrazione di Bitcoin sarà assolutamente antieconomica: con il passare del tempo, infatti, il numero di BTC in circolazione sarà sempre più esiguo e di riflesso la complessità dell'algoritmo che protegge i dati sempre più elevata; va da sé che a determinate condizioni i costi, derivanti dall'usura della componentistica e dal consumo di energia, avranno un maggior peso rispetto alle ricompense. Oggi però esistono configurazioni hardware già preparate dai distributori, in grado di garantire agli utenti performance notevoli: addirittura i cosiddetti computer ASIC nascono proprio con lo scopo di minare Bitcoin, riducendo all'essenziale il consumo di energia, e, se non si è in grado di assemblare le varie componenti, si può ricorrere alle soluzioni USB per esterno.

Come funziona il Mining pool di Bitcoin

I minatori di criptovalute hanno a disposizione un'altra opzione per la loro attività: si tratta del Mining Pool, un sistema per estrarre Bitcoin, limitando l'impiego, e di conseguenza il deterioramento, del proprio hardware e comprimendo al massimo il consumo di energia elettrica. Tutto ciò è possibile, costituendo un network di utenti interessati a dedicarsi all'attività di mining, mettendo in condivisione su scala globale le proprie forze, al fine di eseguire simultaneamente tutti i calcoli richiesti dall'algoritmo per decriptare i dati. Fra i sistemi più noti in assoluto merita una citazione SlushPool, probabilmente il più in voga tra i minatori per la sua reale efficacia con la prima banca digitalecrypto-fiat.

Oltre a tutto ciò che è legato ai costi di estrazione, alcuni esperti del settore reputano controproducente altri elementi del Bitcoin mining: in primis, ovviamente, il suo impatto eccessivo in termini di sostenibilità ambientale; oltre al mero consumo di energia vanno infatti prese in considerazioni anche le emissioni di anidride carbonica causate dal processo di estrazione. Non è un caso se quasi tutti i progetti crypto di ultima generazione hanno adottato il protocollo di validazione Poof of Stake al posto del tradizionale Proof of Work.

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